La parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola del vangelo che vi è stato annunziato.1Pt,25

sabato 6 maggio 2023

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Il beato Bartolo Longo era devotissimo dell’Arcangelo a cui consacrò il santuario e le opere di carità di Pompei, a tale riguardo scrisse: 
“Ed in ciascun anno, in quel giorno 8 di maggio, noi ricordiamo due solenni epifanie. Il maggior Principe del cielo, che ha nome meraviglioso, si manifestava alla terra, scegliendo a spettacolo dei suoi prodigi la vetta di un monte. La più grande Regina che mai abbia avuto e cielo e terra, si manifestava anch’Essa ai gementi figliuoli di Eva, scegliendo a centro dei suoi portenti un’umile Valle, la valle di una sepolta città pagana. Segnerà adunque per noi quel giorno due solenni trionfi: il trionfo del più maestoso Angelo del Cielo, di quel Principe grande, come lo chiama Daniele, il quale prima della creazione dell’uomo con l’invitta spada della sua fede, della sua umiltà e della sua mansuetudine, difese l’onore dell’Altissimo e dell’Immacolata Donna che doveva essere nel tempo la Madre del Verbo di Dio fatto uomo. Ed insieme il trionfo di Colei che è la Regina della Misericordia, e che nell’epoca moderna doveva nella Valle di Pompei riportare su Satana nuove e stupende vittorie”. (Beato Bartolo LONGO, A San Michele Arcangelo Principe di tutti gli Angeli di Dio. Scuola Tipografica Pontificia pei figli dei carcerati. Valle di Pompei (NA) 1908, pp. 12-13).


Santuario di San Michele al Monte Faito

S. Antonino e S. Catello Vescovo, pregavano spesso insieme in una grotta nelle vicinanze di Porta Coeli, la cosiddetta Grotta di San Catello, e pregavano Dio affinché desse loro aiuto per combattere l’idolatria pagana, ancora diffusa nel VI sec.
Una notte, furono illuminati dalle apparizioni in sogno dell’Arcangelo Michele, che ordinò loro l’edificazione di un tempietto in Suo onore, nel posto dove vedevano ardere un grosso cero.
Fu subito costruito un rudimentale oratorio in legno a 1443 metri sul livello del mare. Si narra che durante la costruzione dell’edificio, San Michele mostrasse il suo compiacimento attraverso vari prodigi.
Il Santuario divenne méta di numerosi pellegrinaggi, in quanto divenuto uno dei più importanti luoghi in Europa consacrati all’Arcangelo. Nel tempietto, accanto all’altare di San Michele, sorsero gli altari dei Santi fondatori, Catello e Antonino. Molto frequente il prodigio della sudorazione avvenuto nei secoli successivi, testimoniato da numerosi documenti.
Altro fatto prodigioso avvenne il 19 gennaio in un anno non ben definito del XVIII secolo, quando il sacerdote Giuseppe Cerchia si recò al santuario per celebrare la festività di San Catello. In tale occasione la sommità del monte era coperta di tulipani,fiori che non fioriscono sui monti e, certamente, non nella stagione invernale, quando le cime sono coperte di neve


In fondo alla culonne c'è una facciata con due archi che aprono un portico
nell'ombra, dove una fata con uno spillo dev'essersi gingillata a ricavare figure
e fogliame per due portali ogivali.
Entriamo. Dentro buio ai lati indoviniamo i laboratori delle due tribù
de li sammecalere: rappresentano la prima, quattro paia di baffoni scurissimi.
Una scalinata ruzzola giù. Udiamo:
Scala sante, pietra sante,
Patre, figliuole e spirite sante...
È il lamento di persone che fanno la scala in ginocchio. Pastori che
incominciano a giungere prima di tornare ai loro monti, per ringraziare
l'Angelo della buona svernagione
Come Santa Maria Maggiore di Siponto è la chiesa dei pescatori, questa
è la chiesa dei pastori. S'è già detto: ogni apparizione d'angeli ci riporta
prima di tutto all'infanzia del mondo: patriarchi, armenti, stelle, solitudine,
smarrimenti...: pastori...
Non sono più tante migliaia come ai tempi del pascolo forzoso nel Tavoliere;
ma quando saranno quassù in gran numero nella prima ottava del prossimo
maggio, si vedrà che sono ancora molti, per fortuna nostra.
Una nazione
che ha ancora di questi cuori semplici, non invecchierà mai

Giuseppe Ungaretti

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