La parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola del vangelo che vi è stato annunziato.1Pt,25

giovedì 4 maggio 2023

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Il sogno di Sant’Aubert. Barré, 1860. Abbazia del Mont Saint Michel

Mont Saint-Michel, situato nel golfo di Saint-Malo nel nord ovest della Francia, dove Normandia e Bretagna si incontrano, è un’affascinante isola sormontata dal santuario benedettino dedicato a San Michele arcangelo. La sua meravigliosa posizione e l’iconica struttura architettonica, nel corso dei secoli ha instillato un timore reverenziale negli abitanti del circondario e ispirato storie e leggende, tanto da essere incluso nel ciclo arturiano. Secondo la storia il giovane Artù, insieme a Kay e Bedivere, proprio a Mont Saint-Michel avrebbe combattuto un gigante che abitava sull’isola.
La storia di Mont Saint-Michel è singolare. L’edificazione dell’abbazia di Mont Saint-Michel risale al 709 d.C., quando il vescovo Aubert, della vicina città di Avranches, sognò l'Arcangelo San Michele, il quale gli chiese di costruire proprio sulla cima dell’isola un monastero in suo onore.Aubert era riuscito a cacciar via un drago che minacciava le mandrie dei fedeli con il solo segno della croce. Avrebbe ordinato alla bestia di ritirarsi nel mare e di non ripresentarsi. Aubert soleva andare sul Mont Tombe a pregare e in una di queste occasioni vide l’arcangelo combattere contro il drago. Sempre secondo la tradizione, verso il 709 l’arcangelo per ben tre volte sarebbe apparso in sogno ad Aubert chiedendogli di costruire un tempio in suo onore su quell’isola rocciosa dove aveva sconfitto il maligno. Il vescovo era confuso e non sapeva se dar credito al sogno. E così la terza volta l’arcangelo gli intimò di smetterla con queste esitazioni e lo toccò in testa con un dito che gli lasciò un’impronta. Sarà stato un dito di fuoco perché al vescovo rimase un  buco sul cranio.
Chi volesse vedere il cranio del vescovo Aubert con l’impronta lasciata dall’arcangelo Michele può andare a Avranches, nel tesoro dell’abbazia di Saint Gervais, luogo dove sono custoditi i beni e le opere d’arte che erano nell’antica cattedrale romanica dedicata a Sant’Andrea e che fu distrutta durante la Rivoluzione Francese.
 I duchi di Normandia, seguiti dai re francesi, supportarono lo sviluppo della grande abbazia benedettina, aggiungendo, in periodo medievale, diverse case e edifici, fino a diventare la fortezza architettonica che conosciamo oggi. L'abbazia divenne un rinomato centro di apprendimento, attirando alcune delle più grandi menti e abili amanuensi di tutta Europa, ma anche meta di pellegrinaggio per i cristiani.
La sua costruzione fu una prova tecnica ed artistica ardua per i suoi tempi e le soluzioni architettoniche applicate sono ormai inscindibili dal contesto naturale in cui sorge. Il contributo del periodo romanico è ancora visibile nella navata della chiesa abbaziale, la cui traversata è sostenuta dal vertice roccioso, ma sono i maestri del periodo gotico che hanno progettato le alte mura sui massi a picco, i volumi aperti, i pinnacoli ariosi e plasmato la sagoma affilata della roccia. Il nuovo corpo degli edifici conventuali, costruito dal 1204, è diventato così celebre tanto da essere soprannominato “Le Merveille”, la meraviglia, per l'eleganza della sua concezione.
Nel corso del tempo l’isola di Mont Saint-Michel è stata usata come fortezza, fu uno dei pochi siti in Francia a resistere agli inglesi durante la Guerra dei Cent'anni, e, dopo la Rivoluzione francese, fu utilizzata come prigione fino al 1863. Classificata come monumento storico nel 1874, oggi Mont Saint-Michel è Patrimonio dell'Umanità, insignito dal 1979, di cui fa parte anche la baia di Mont Saint-Michel della lista UNESCO.
Un ulteriore fattore che caratterizza Mont Saint-Michel sono le maree. Nonostante il conglomerato architettonico si trovi in una baia, la bonifica di questi territori e il continuo intervento dell’uomo per rendere l’area coltivabile, oltre alla costruzione di una strada rialzata per raggiungere l’isola, avevano compromesso il corso naturale delle acque in questa zona. Così, a poco a poco, il mare è stato respinto e la terra e le saline hanno preso il sopravvento.
Dopo il ripristino del carattere marittimo di Mont-Saint-Michel, la strada rialzata è stata sostituita da una passerella e un servizio navetta, che assicurano il trasporto dei visitatori. Questa costruzione funziona come una vera e propria diga, chiamata di Couesnon, in modo da non accumulare ulteriori sedimenti. Grazie al fenomeno delle maree, Mont Saint-Michel torna ad essere un’isola, anche se solamente per qualche ora al giorno.
I nuovi parcheggi oggi si trovano a 2,5 km dall’isola ed è possibile raggiungerla tramite navetta, a piedi, oppure con un suggestivo giro in calesse. Visitare Mont Saint-Michel vuol dire ripercorrere più di 1000 anni di storia. L'abbazia benedettina in cima al monte è sempre stata meta principale per pellegrini e turisti. Si raggiunge attraverso la ripida strada tortuosa del villaggio fiancheggiata da musei, ristoranti e negozi. La sua potente architettura mostra ancora oggi la sua forza militare e religiosa.
Sulla Grande Rue per l'Abbazia, c’è la chiesa parrocchiale di Saint-Pierre, circondata da un cimitero, che ospita una statua d'argento dedicata a San Michele arcangelo. Sulla via, anche il Museo marittimo, che offre approfondimenti sull'ambiente circostante dell'isola e sulla sua ecologia.
Per fare una passeggiata lungo i bastioni dell'Abbazia è necessario accedere alla Porte Échauguette, situata a sinistra del cancello d'ingresso principale; la Terrasse de l'Ouest, offrirà delle viste panoramiche mozzafiato sulla costa.
La baia di Mont-Saint-Michel è soggetta ad alcuni dei più importanti fenomeni naturali del mondo, creando un paesaggio marino in continua evoluzione. Con la bassa marea, e specialmente durante le maree primaverili, il terreno svela i suoi segreti. Con il passare delle ore, mentre le stagioni cambiano, potrete apprezzare la sorprendente varietà di flora, fauna, ruscelli e distese fangose (attenzione, a Mont Saint-Michel ci sono anche le sabbie mobili), nonché la luce mutevole e i riflessi di questo ambiente eccezionale.
Dopo la bassa marea, il detto locale recita che le acque marine tornano nella baia "al ritmo di un cavallo al galoppo". Quindi, se state pensando di fare un tour intorno a Mont Saint-Michel, è importante affidarsi ad una buona guida. Ad esempio, l'Associazione Pour la Mise en Valeur du Patrimoine de la Baie du Mont-Saint-Michel, che lavora per la conservazione e la promozione della baia, offre una varietà di visite pensate per scoprire il territorio circostante in tutta sicurezza.

Eté 1836, 27 juin.
« Je vous écris, mademoiselle, du Mont-Saint-Michel, qui est vraiment le plus beau lieu du monde, […] » (Lettre de Victor Hugo à Louise Bertin)*

E invece Ungaretti appunto che non so se sia stato a Mont Saint-Michel continua la sua descrizione del viaggio in Puglia,nelle sue prose della figura dell'Arcangelo e dell' Angelo in generale

Apparve in origine l’angelo all’uomo, dicono, impugnando una spada di sole che ci 
chiuse l’Eden. Gli angeli furono da allora le stelle, inaccessibili misure che guidavano i 
passi erranti nel deserto. (p. 304)
                   
Gli angeli sono stelle che illuminano e guidano «i passi erranti nel 
deserto». Il poeta, richiamandosi al noto e celebre episodio evangelico 
della stella, prosegue: 

Compresa la stella che condusse alla grotta i Magi, furono nature pure, assoluta fissità, 
segnali sicuri, operai adibiti all’eterna creazione del mondo, api mediatrici fra la divina 
potenza e l’umano fallire, vaghezza o terribilità balenanti da uno stato di beatitudine 
perduto, bramato, promesso. 

Giuseppe Ungaretti

*
Nella notte del 22 maggio 1883 lo scrittore, allora ottuagenario, Victor Hugo,si rivolse a un sacerdote italiano, di passaggio a Parigi, con termini un poco arroganti. Tuttavia, dopo una lunga e intima conversazione, lo salutò porgendogli un biglietto con il suo nome, che fino ad allora non aveva rivelato. Il sacerdote che ricevette quel biglietto era Don Bosco, al quale – per inciso – lo scrittore in seguitò dedico uno dei suoi migliori elogi, quello di “uomo leggendario"
🙂

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