La parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola del vangelo che vi è stato annunziato.1Pt,25

sabato 10 giugno 2023

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 (da "La devozione al Sacro Cuore nei discorsi di Papa Montini, LEV, 1977)
 
"Gesù è venuto nel mondo e il mondo non lo volle ricevere.
L'hanno condannato come un impostore, un blasfemo e come un nemico del popolo, un nemico di Cesare, un nemico di tutti. 
Questa è stata l'accoglienza che il genere umano ha fatto a Gesù.
E Gesù paziente, Gesù venendo in mezzo agli uomini ha stima degli uomini.
Sappiamo quanta confidenza sia scaturita dal suo cuore sugli uomini. Se c'è davvero conforto dopo venti secoli per te, uomo così caduco, così infelice, è perché c'è qualcuno che ti compatisce, c'è qualcuno che ti vuol bene, qualcuno che ti aspetta, che è ancora capace di sollevarti e di perdonarti.
Questo qualcuno è Gesù, è Cristo, è il Cuore del Signore.
Sappiamo di tante anime che hanno accettato di avvicinarlo, di andare a lui con la testa china, col passo trepidante, e che hanno trovato il Signore pronto ad accoglierli e a consolarli. 
Gesù è il paradigma di Dio in terra".



  
"L'escursione nei grandi orizzonti della storia, ci conduce ancora a questa parola tanto ripetuta, tanto abusata, la parola amore che, compresa nella sua vera e più alta espressione, è parola divina.
Dio è amore.
L'amore è al centro ideale di tutto il sistema umano concepito in funzione della sua perfezione. E non solo ideale, ma reale.
Un Cuore vivo, sanguinante e vivificante, palpita nella umanità. E' quel Cuore che davvero ha amato il mondo. E' il Cuore umano di Cristo che pulsa di Amore divino.
Ricordiamolo per capire il segreto del monto e per mettere, con la Madonna, il nostro cuore all'unisono con quello di Cristo".

  
"Sarà bene ricordare la dottrina; e cioè quale sia il culto dovuto all'umanità di cristo, e quale perciò quello dovuto al suo Cuore, precisando come l'ossequio reso al Sacro Cuore fisico di Gesù si arricchisca di un motivo spirituale d'altissimo significato, quello del valore simbolico che si vuol riconoscere al cuore, l'amore cioè che in Cristo assume divine profondità. Si dovrà così spiegare non solo la legittimità, ma altresì l'utilità d'una tale devozione, che c'introduce nella vita interiore di Gesù e nella ragione misteriosa e riassuntiva di tutta l'economia della redenzione, non che nelle stesse altezze teologiche di quel Dio, che, all'epiologo della sua rivelazione, possiamo definire carità.
Sarà facile così dedurre quale debba essere la nostra risposta ad una religione che si riassume in un infinito atto di amore, e che trova umana espressione nel cuore del Verbo incarnato.
Dio ci ha amati per primo.
Il cristiano è invitato a dilatarsi nell'amore di Cristo, proprio perché l'amore di Cristo gli è presentato in modo così espressivo ed incalzante.
La devozione al Sacro Cuore diventa scuola di amore a Cristo: tal è il fine prossimo e soggettivo di questo culto: e nessun altro fine può essere per noi più caro, più urgente, più provvido".

(Messaggio per la festa del S. Cuore nel centenario della istituzione, 1956)  

S.Paolo VI

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