La parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola del vangelo che vi è stato annunziato.1Pt,25

domenica 30 aprile 2023

1/5/2023-S.Giuseppe Artigiano

https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/

Lodiamo la Santissima Trinità Patria del Profeta
Oggi San Giuseppe e dopo la Parola è sempre la prima notizia😊
Certamente c'è da parte mia anche il ringraziamento al Padre per il lavoro e la partecipazione all'Opera di Dio,qualsiasi essa sia,che quotidianamente ciascuno svolge in ogni occupazione possibile.
Oggi la Parola ci presenta Pietro in estasi,che esce da sé, vede cose particolari e Dona Vita.
Battezza lo Spirito Santo. 
Arriva dove vuole e fa ciò che vuole,in quanto Dio.
Come la Profezia del resto,il parlare a Nome di Dio non pronosticare il futuro quasi sempre nefastamente,è facoltà di scelta di Dio e sì creaturale.
Il Profeta parla di Dio, porta Dio soprattutto a chi Dio non conosce,a chi magari Dio Lo ha incastrato solo nel Certificato di Battesimo.
E col Battesimo non sa che è diventato Profeta anche lui !
Funzione che può esercitare o meno in concerto di volontà umana e Grazia che deve esserci per realizzarsi.
Pietro in estasi,che significa fuori di sè,mostra Grazia che inizialmente col solo mostrare non è compresa.
Dovrà portare fuori di sè anche l'interlocutore per fargli comprendere la gratuità della Grazia che può arrivare a raggiungere chiunque.
Perché sono così importanti le storie di testimoni che si convertono?
Perché, questo testa coda di vita,mostra qualcosa di non umano,mostra Dio.
Mostra un'Opera non della creatura che abbiamo sempre conosciuto,che da giovane era così,che parlava così,che poi ha fatto quell'errore lì,che il padre lavorava là,ma di Dio.
La testimonianza raccontata,proprio come fa Pietro,può essere veicolo di ascolto che esce da sè,dalle proprie convinzioni,schemi,pregiudizi che abbiamo sugli altri ma a volte,soprattutto, su noi stessi.
Questo è un punto che ho imparato nel mio ascolto estatico,uscito da me,che mi invita ogni giorno ,perché è impresso nel profondo del mio essere,a guardare intanto a me,a cosa posso fare io,a ciò che il Signore pone nella mia vita e dice, in quel giorno donato.
Come vedete chiaramente tutti i problemi in entrambe I brani nascono dal guardare agli altri.
Nel pregiudizio,supposizione di chi sia l'altro, e nella valutazione sommaria se sia degno o meno di Battesimo o Profezia.
Chi come Dio?
Ripetiamocelo.
Le Opere di Dio sono di Dio e Lui le compie col nostro sì.
Ogni conflitto nasce dal paragone,dal questionare,senza pensare a sè stessi,a cosa Dio dice,Dona,ogni giorno.
Impegnati ad uscire da sè per Lodare,ringraziare dell'Amore.
Stamattina ci pensavo.
Ho ringraziato per l'Amore,il dirsi d'Amore.
E non è brutto perché come due sposi,oggi San Giuseppe due cose non posso non dirle...
Credo che Maria oltre a ricambiare o anticipare qualche parola d'Amore ringraziasse Giuseppe.
Visto che il vero Amore è gratuito credo sia naturale,fisiologico come quando l'Amore è fisiologico ossia intrinseco al proprio Essere,non dare per scontato niente.
E gente occupata da questo Amore ed Amare,Lodare,Esser Grata ha tempo e voglia di giudicare degnità e Profeti?
Ai posteri l'ardua sentenza😊
Chiediamo oltre il lavoro materiale anche questo impegno su sè stessi,se vogliamo che ha ben poco tempo di questionare gli altri.
Lo chiederei per le piaghe di San Francesco,la preghiera grata  di Santa Chiara,per intercessione oggi specialmente di San Giuseppe e della sua Sposa,Madre ,Regina nostra Maria Santissima Ausiliatrice 
Dio sia Benedetto e ci Benedica nel Suo Eterno Amore 
Lode al Padre,al Figlio, allo Spirito Santo ch'è Signore e dà la Vita 


Mentre scorro
nel tuo dir 
di sorso
pieno
d'ogni Luce.
Non sento,
Capisco.
Divento.
Con Sono
Cellula
Infinita.
Eco d'Eco
fruttato, 
tavola, 
il mare
salato

1/5/2023🌱
S.Giuseppe Artigiano


🕊

La Battaglia e la seconda apparizione
La seconda apparizione di San Michele, detta “della Vittoria”, viene tradizionalmente datata nell’anno 492. Gli studiosi, tuttavia, riferiscono l’episodio alla battaglia tra Bizantini e Longobardi del 662 – 663: i greci attaccarono il Santuario garganico, in difesa del quale accorse Grimoaldo I, duca di Benevento.

« […] Ed ecco che la stessa notte, che precedeva il giorno della battaglia, apparve in visione al vescovo (Lorenzo Maiorano) san Michele, dice che le preghiere sono state esaudite, promette di essere presente e ammonisce di dare battaglia ai nemici all’ora quarta del giorno». (Apparitio)

La battaglia, accompagnata da terremoti, folgori e saette, si concluse con il successo di Grimoaldo. La vittoria riportata fu descritta come voluta proprio da San Michele: essa sarebbe avvenuta l’8 maggio, divenuto in seguito il dies festus dell’Angelo sul Gargano. Inoltre, sancì ufficialmente il legame tra il culto dell’Angelo e il popolo longobardo.


Il suo colore interno è d’un rosa secco. Un colore che verso l’alto diventa d’una 
accalorata luce diffusa. 
 Si ha veramente l’impressione d’essere scesi in una profondità di tomba, circondati 
da visioni infernali, come quel potente groviglio che rappresenta l’avarizia tormentata. 
...
 Molto probabilmente questa tomba sarà anche un battistero. Non è il battesimo un 
sacramento dei morti alla grazia? E non li risuscita? 
 E sembra che ora possano essere sfidate tutte le pesanti leggi che tengono i nostri 
passi giù. Si è veramente morti alla materia, è veramente un nascere allo spirito. Non 
conta più il nostro peso a questo punto dell’aggirante salita. Conta una felicità ritmica, 
conta una divina precisione, è superato e oltrepassato l’inutile, conta la grazia. 
 Com’è pura in quest’aria di sogno, la giovine maternità…(p. 301)

Giuseppe Ungaretti 

Il poeta descrive 
la Tomba di Rotari o più propriamente il Battistero di San Giovanni è un battistero del XIII secolo e fa parte di un complesso architettonico comprendente la chiesa di Santa Maria Maggiore e i resti della chiesa di San Pietro situato vicino al Santuario di San Michele, di grande interesse storico-architettonico.
Foto della mia galleria...la vie di blanche vestita come tutto il meraviglioso paesaggio del rione junno,non rose,perché non ho foto del luogo descritto dal Poeta.😊(sempre la Piaf che imperversa)
 Buon finale d'Oggi tra le Ali dell'Arcangelo🙏🕊

🕊

 
CAPO VI.
LA B. VERGINE SPIEGA A S. GREGORIO I MISTERI DELLA FEDE - CASTIGO DI NESTORIO
Sebbene la santa Vergine Maria siasi in ogni tempo dimostrata aiuto dei cristiani in tutte le necessità della vita, tuttavia sembra che abbia voluto in modo particolare far palese la sua potenza quando la Chiesa era attaccata nelle verità di fede o dall´eresia o dalle armi nemiche. Noi raccogliamo qui alcuni de´ più gloriosi avvenimenti che tutti concorrono a confermare quanto sta scritto nella Bibbia. Tu sei come la torre di Davide, la cui fabbrica è cinta di bastioni; mille scudi sono sospesi all´intorno ed ogni sorta d´armatura dei più valorosi.1 Vediamo ora queste parole verificate nei fatti della storia ecclesiastica.
1 Cant., IV, 4
Circa la metà del secolo terzo viveva S. Gregorio detto taumaturgo per la moltitudine de´ miracoli che egli operava. Essendo morto il vescovo di Neocesarea sua patria, S. Fedimo Arcivescovo di Amasea, da cui quella era dipendente, pensava di elevare a quel vescovado S. Gregorio. Ma egli riputandosi indegno di quella sublime dignità erasi nascosto nel deserto; anzi per non essere trovato passava di una solitudine in un´altra; ma S. Fedimo illuminato dal Signore suo malgrado lo elesse vescovo di Neocesarea quantunque assente.
Quella diocesi adorava ancora le false divinità, e quando fu eletto S. Gregorio non contava in tutto che 17 cristiani. Grande sbigottimento provò Gregorio quando si vide costretto ad accettare così elevata e pericolosa dignità, tanto più che in quella città vi erano di coloro che facevano un mostruoso miscuglio dei misteri della fede colle ridicole favole dei Gentili. Gregorio pertanto pregò Fedimo a dargli qualche tempo per meglio istruirsi nei sacri misteri, e passava intere le notti nello studio e nella meditazione, raccomandandosi alla SS. Vergine che è la madre della sapienza, e di cui era assai divoto. Or avvenne una notte che dopo lunga meditazione sui sacri misteri gli apparve un vecchio venerando di bellezza e maestà tutta celeste. Maravigliato a quella vista gli domandò chi fosse e che cosa volesse. Benignamente il vegliardo lo rassicurò e gli disse esser mandato da Dio per dilucidargli quei misteri che stava meditando. Ciò udito con grande gioia incominciò a guardarlo, e colla mano gli accennò dirimpetto un´altra apparizione in forma di donna che risplendeva qual folgore, e in bellezza superava ogni creatura umana. Viepiù spaventato si prostrò a terra in atto di venerazione. Intanto udiva la donna, che era la Santa Vergine, chiamar quel vecchio col nome di Giovanni Evangelista, ed invitarlo a spiegare a lui i misteri della vera religione. S. Giovanni rispondeva che era prontissimo a farlo, poiché così piaceva alla Madre del Signore. Ed infatti si mise a spiegargli molti punti della dottrina cattolica, allora non ancora dilucidati dalla Chiesa perciò assai oscuri.
Gli spiegò che vi era un Dio solo in tre persone, Padre, Figliuolo, e Spirito Santo, che tutte tre sono perfette, invisibili, incorruttibili, immortali, eterne; che al Padre si attribuisce specialmente la potenza e la creazione di tutte le cose; che al Figliuolo si attribuisce specialmente la sapienza, e che si fece veramente uomo, ed è uguale al Padre quantunque generato da lui; che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figliuolo ed è la fonte di ogni santità; Trinità perfetta senza divisione o disuguaglianza, che è sempre stata e sarà sempre immutabile ed invariabile.
Spiegate queste ed altre altissime dottrine, la visione svanì, e Gregorio scrisse subito le cose imparate e le insegnò costantemente nella sua Chiesa, né mai lasciava di ringraziare la Beata Vergine che in modo così portentoso lo aveva istruito.2
Se Maria dimostrasi aiuto dei Cristiani a favore della fede cattolica in modo prodigioso, Dio fa vedere quanto siano terribili i castighi inflitti verso chi bestemmia contro la fede. Ciò noi vediamo verificato nella fine funesta che toccò a Nestorio vescovo di Costantinopoli. Costui negava che Maria Vergine fosse propriamente madre di Dio.
I gravi scandali adunque cagionati dalla sua predicazione mossero il sommo Pontefice, che si chiamava Celestino I, ad esaminare la dottrina dell´eresiarca che trovò erronea e piena di empietà. Il paziente Pontefice però da prima lo ammonì, poscia minacciò di separarlo dalla Chiesa se rientrando in se stesso non si ritrattasse de´ suoi errori.
L´ostinazione di Nestorio obbligò il papa a convocare un concilio di oltre a 200 vescovi nella città di Efeso presieduto da S. Cirillo in qualità di legato pontificio. Questo concilio che fu il terzo Ecumenico si radunò l´anno di Cristo 431.
Gli errori di Nestorio furono anatemizzati, ma l´autore non si convertì, anzi divenne più ostinato. Fu pertanto deposto dalla sua sede, esigliato nell´Egitto, dove dopo molte tribulazioni cadde prigione nelle mani di una banda di masnadieri. A motivo dell´esigilo, della povertà, dell´abbandono, di una caduta da cavallo, della sua avvanzata età ebbe a soffrire pene atrocissime. Finalmente il suor corpo vivo si risolse in marciume, e la sua lingua, organo di tante bestemmie, imputridì e fu rosa dai vermi.
Così morì colui che osò profferire con ostinazione tante bestemmie contro all´Augusta Madre del Salvatore.´
2 V. Bufino - S. Gregorio Niseno nella vita del Taumaturgo. Baronio nell´an. 233.
3 V. Orsi, Evagrio, Socrate, Niceforo


O Santo Spirito! Concedimi tutte queste grazie, e pianta, irriga e coltiva nella mia anima l’amabile Maria, che è il vero albero di vita, perché cresca, fiorisca e porti frutto di vita con abbondanza. 
O Santo Spirito! Dammi una grande devozione e un grande trasporto per Maria la tua divina Sposa, un grande appoggio sul suo seno materno e un continuo ricorso alla sua misericordia, affinché in lei e per mezzo di lei tu possa formare dentro di me Gesù Cristo al naturale, grande e potente, fino alla pienezza dell’età sua perfetta. Amen. 
(Il segreto di Maria, 67)

Buon proseguimento d'Oggi🕊🙂

sabato 29 aprile 2023

30/4/2023

https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/

Lodiamo la Santissima Trinità Fonte e Porta Pastorale
Che dire, Amo la figura del Buon Pastore e Dio, da anni,mi allena con i Suoi metodi,con il Suo farmi vedere e sperimentare anche dolorosamente le piaghe,all'applicazione pratica dell'Essere custode.
Piaghe mie,della Chiesa.
Sue di San Francesco.
Poi ripaga di anni di dolore sordo in un attimo,come recentemente ha fatto,in cui capisci anche questo allenamento a cosa è servito.
Figli Amati de che...era la mia arrabbiatura importante con Maria.
Geremiadi giovanili.
Che continuava a chiamarli così,non mi capacitavo al tempo.
Avevo appena implorato piangendo il sacerdote che mi confessò ogni cosa di male possibile stava facendo da anni, ripetendo a me invece su ogni cosa gli esponessi, da un paio d'anni :"Vai a coscienza"
Per anni a dire Gesù me farà capì...
Quel giorno si confessò lui con me e non potei che cercare di farlo ragionare.
Gli diedi del poco per sostenersi nell'immediato perché si vergognava di parlare con i superiori,quindi pane si, ma lo implorai piangendo di non Celebrare l'Eucaristia. 
Non giudicandolo,ma pregandolo,da sorella, di salvarsi l'Anima.
Prese la via comunque della verità.
Racconto questo non per farmi bella o buona pastora, ma per mostrare l'Amore al fratello disinteressato qual'è,come si può esercitare.
Ritrovarsi da avere un direttore spirituale che un bel giorno s'interscambia con te,ad essere io una poveraccia che lo pregava solo di far verità e scegliere, non continuando ad accumulare male su male,è paradosso in cui mi sono imbattuta.
Un altra volta andò meglio,questa persona riuscì a ristabilire il suo progetto di cammino e tuttora opera con frutto anche ho saputo e ne sono contenta a Gloria di Dio.
Quindi quell'Amati de che...
Che molto arrabbiata con le lacrime dicevo a Maria, lei mi ha insegnato a comprenderlo.
Anche non sapendolo o non pensandolo in quell'esatto momento,  perché magari ferita, quantomeno destabilizzata,avevo amato pure io dell'Amore che Cristo propone,anche a chi ci ha fatto male per anni,magari impedendoci d'apparentemente camminare.
Roba da perde la Fede,ma Dio mi mise le Sue Mani Pastorali in testa.
Solo Grazia e non merito,ma le cose di Dio,checché ne pensate, vanno dette e Lodate perché Sue e non mie.
Quanto invece queste esperienze mi hanno ,viste ad oggi,temprato,aiutato.
Benedette esperienze di non pastoralità,non custodia,non porta,benedette e messe da Dio per il Suo Disegno,non il mio.
Maria è stata la mia pastora in quegl'anni.
Arrivo al dunque.
Anche nelle evangelizzazione serali che da più giovane facevo per Trastevere all'obiezione ...Si,io credo ma i preti...di qualche giovane o non giovane...
Gli raccontavo non solo questa ma altre esperienze di piaghe e tutti capivano che c'era altro,che assolutamente Cristo era la porta e l'umanità apparteneva a loro come al sacerdote esposto a milioni di pericoli ed inganni del maligno della carne del mondo.
Praticamente,con esempi pratici e verità. 
E non negazione del dolore di questi ragazzi o adulti che magari non hanno trovato spazio e o luogo autentico in primis in famiglia e poi nelle realtà territoriali o non sono stati supportati efficacemente davanti a prove importanti.
Ad oggi,momento in cui Dio mostra il Suo tendere,ha srotolato Volontà, credo che la risposta sia la preghiera,l'invito alla preghiera,la consapevolezza di essere pastori anche noi,delle nostre famiglie in primis,perché se andiamo da duemila bisognosi e lasciamo i genitori o parenti cari nelle rsa o non cerchiamo di accompagnare i figli naturali che hanno completamente rinnegato anni di partecipazione viva alla Chiesa,siamo bugiardi e Cristo non è in noi.
Le persone che Dio ci affida innanzitutto.
Anche coloro che ci hanno fatto del male volontariamente o meno, alle quali possiamo donare comunque preghiera e Benedizione.
Custodire vuol dire proteggere e questo siamo chiamati a fare,proteggere dal maligno che può usare le creature secondo i suoi scopi di confusione o inganno.
Aiutare chi il Signore ci ha affidato,custodire,proteggere.
Possiamo cercare di essere Rivoluzione d'Amore con la preghiera innanzitutto e l'esempio semplice, quotidiano.
Basta giudicare,Cristo è la Porta.
La prima lettera di Pietro è apoteosi,non sono obiettiva mi dispiace😄quindi ogni volta che c'è metterei solo quella a spiegazione un pò di tutto.
Dalle Sue Piaghe siamo stati guariti,ognuno pensi in primis a sè stesso e preghi perché anch'egli ella pastore/a,pietra viva della Chiesa. Preghiamo per le Vocazioni e la Santificazione,l'Operare,la Custodia dal maligno di chi il Signore ci affida.
E impariamo a seguire Cristo povero e Crocifisso,prima cosa,Porta che porta ad ogni azione pratica ed assistenziale successiva.
Madre Teresa si recava due ore ogni giorno davanti al Tabernacolo prima di servire qualsiasi persona.
Impariamo da Cristo povero e Crocifisso la Sequela e il Servizio,qualunque esso sia nella tridimensionalità dell'Essere Umano Spirito,Anima,Corpo.
Ognuno nella Sua Missione speciale d'individuo unico ed irripetibile. 
E pensiamo Eterno attraverso il contingente.
Chiederei questa Grazia per le piaghe di San Francesco che tanto soffrì come Montfort,per la preghiera Eucaristica di Santa Chiara,per intercessione di San Giuseppe e della nostra Madre e Regina Maria Santissima Ausiliatrice 
Dio sia Benedetto e ci Benedica nel Suo Eterno Amore 
Lode al Padre,al Figlio,allo Spirito Santo ch'è Signore e dà la Vita 
Il mosaico davanti al quale mi perdo ogni tanto,ultimamente non sono andata spesso ma ho la foto...
L'immagine però non rende la Bellezza.
E vorrei mettere questa immagine che ho scoperto sempre l'altro giorno con l'Hymne a l'Amour de Montfort...(che secondo me qui il Signore )Vi lascio il link
Maria c'è.
Sempre.

Pasto  Re
del,col,nel
apparecchiato/a?

30/4/2023🌱

🕊

Come ogni anno,oltre a cercare di raggiungere il luogo dove il Cielo incontra la terra non proprio in questi giorni di festa ma come ritiro di Grazia almeno qualche giorno l'anno,testimonio fattivamente quella che non è una devozione tra le tante,non un attaccamento parolaio ma il vivere ciò che si proclama nel Credo.
Infatti ,ogni anno, cerco di proporre qualcosa per me fondamento quotidiano,perché senza questo credere,pregare ed affidarsi alla protezione,azione angelica, di San Michele in primis,non sarebbe possibile Vivere con la V maiuscola appunto nè la quotidianità nè la Fede.
Credo nelle Cose visibili ed invisibili.
Tutto cominciò con un Arcangelo che andò da Maria,tutto continua con questa Assistenza continua pur se invisibile,questo che sfocierà,e lo leggiamo nell'Apocalisse di San Giovanni, non nella cronaca della visione spiccia, in San Michele ed i Suoi Angeli contrapposti a coloro che si ribellarono alla natura umana di Cristo appunto non servendola.
Se sapessero il valore e il potere di cui Dio riveste l'ultimo degli Arcangeli!Esclamava il Santo Curato d'Ars,se non erro,comunque un Santo.
Sta di fatto che Angeli disputeranno con angeli decaduti, scrive San Giovanni,e così è in ogni lotta interna soprattutto, od esterna, quotidiana. 
Quindi questa non è una devozione è un esplicamento molto pratico di quella che San Paolo  definisce una lotta non contro creature fatte di carne e sangue,ma contro i Principati e le Potestà,contro i dominatori di questo mondo di tenebra,contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Dicesi a Roma quasi esser paraventi,ma quasi,perché credo,e scusate la ripetizione, che Credere nel Credo che proclamiamo, sia innanzitutto fruttuoso per il nostro Cuore ma anche cervello ed Anima.
Paravento perché...
Perché sappiamo che non possiamo assolutamente competere nè per intelligenza,nè per potenza,nè per azione anticipante,immediata con l'ultimo degli Angeli,per natura puro Spirito.
Certo Gesù si unì alla natura umana non angelica quindi,con Cristo e per Volontà del Padre,tutto è possibile certamente, ma l'Angelo c'è sempre,se non ad agire direttamente ad Annunciare,Consigliare,Proteggere,Indicare modalità per la creatura.
Quindi sarà a dir poco fruttuoso avvalersi della  presenza Viva del nostro Angelo Custode,e di San Michele in questo caso.
Questo piccolo cammino verso il giorno della Sua Apparizione al Gargano,che tengo a dire coincide con la Festa della Madonna di Pompei per volontà precipua del Beato Bartolo Longo devotissimo (in romano abbiamo visto si direbbe più simpaticamente secondo me)dell'Arcangelo Michele, che volle che le date coincidessero.
San Camillo si convertì su quella terra,San Francesco non entrò ma lasciò un segno su pietra,Santa Brigida fu pellegrina nella Celeste Basilica,Santa Chiara lo sollecita nella Sua Benedizione...
Quindi per chi non sapesse cosa accadde la storia di ciò che accadde,preghiera e poesia,prosa che è poesia e un buon finale d'Oggi🕊🙂

Così narra un’operetta agiografica, datata tra il V e l’VIII secolo, il Liber de apparitione Sancti Michaelis in Monte Gargano (Apparitio):

«Vi era in questa città un uomo molto ricco di nome Gargano che, a seguito delle sue vicende, diede il nome al monte. Mentre i suoi armenti pascolavano qua e là per i fianchi di scosceso monte, avvenne che un toro, che disprezzava la vicinanza degli altri animali ed era solito andarsene da solo, al ritorno dal gregge, non era tornato nella stalla. Il padrone, riunito un gran numero di servi, cercandolo in tutti i luoghi meno accessibili, lo trova, infine, sulla sommità del monte, dinanzi ad una grotta. Mosso dall’ira perché il toro pascolava da solo, prese l’arco, cercò di colpirlo con una freccia avvelenata. Questa ritorta dal soffio del vento, colpì lo stesso che l’aveva lanciata».

Turbato dall’evento, egli si recò dal vescovo che, dopo aver ascoltato il racconto della straordinaria avventura, ordinò tre giorni di preghiere e digiuno. Allo scadere del terzo giorno, al vescovo Maiorano apparve l’Arcangelo Michele che così gli parlò: «Hai fatto bene a chiedere a Dio ciò che era nascosto agli uomini. Un miracolo ha colpito l’uomo con la sua stessa freccia, affinché fosse chiaro che tutto ciò avviene per mia volontà Io sono l’Arcangelo
Michele e sto sempre alla presenza di Dio. La caverna è a me sacra. E poiché ho deciso di proteggere sulla terra questo luogo ed i suoi abitanti, ho voluto attestare in tal modo di essere di questo luogo e di tutto ciò che avviene patrono e custode. Là dove si spalanca la roccia possono essere perdonati i peccati degli uomini. Quel che sarà qui chiesto nella preghiera sarà esaudito. Va’, perciò, sulla montagna e dedica la grotta al culto cristiano».

Ma, poiché quella montagna misteriosa e quasi inaccessibile era stata luogo di culti pagani, il vescovo esitò prima di decidersi ad obbedire alle parole dell’Arcangelo.

(Prima parte)


Immagine dalla galleria di quest'estate😊

“Dall'alto, così muoversi a perdita d'occhio, non avevo mai visto il grano
giovane. Soggiace appena al suo alito in fiore; ma è un alito immenso, un
alito di felicità finalmente palese, davvero da terra risorta. Un alito di Pasqua,
davvero di terra finalmente di luce […]. Calando dai monti portato all'infinito in palma di mano, è stamani il Tavoliere d'una freschezza e d'una felicità...”,
VL p. 301)

Giuseppe Ungaretti

🕊

 

CAPO-V
DIVOZIONE DE´ CRISTIANI PRIMITIVI ALLA SANTA VERGINE MARIA

Dagli stessi fedeli della Chiesa primitiva si faceva un costante ricorso a Maria come potente aiuto dei cristiani. Ciò è dimostrato in modo particolare dalla generale commozione cagionata dalla notizia di sua vicina partenza dal mondo.
Non solo quei di Gerusalemme ma i fedeli ancora dei dintorni della città si affollarono intorno alla povera casa di Maria, bramosi di contemplare ancora una volta quel volto benedetto. Commossa Maria nel vedersi circondata da tanti figliuoli che le dimostravano colle lagrime l´amore che le portavano e il dolore che sentivano nel doversi separare da lei fece loro le più calde promesse; che li avrebbe assistiti dal cielo, che in cielo alla destra del suo divin Figliuolo avrebbe avuto maggior potere ed autorità e tutto avrebbe adoperato in benefizio degli uomini. Ecco come S. Giovanni Damasceno racconta questo maraviglioso avvenimento:
Al tempo della gloriosa dormizione della Beata Vergine, tutti i santi Apostoli, i quali percorrevano l´orbe della terra per la salvezza delle nazioni furono in un momento trasportati in Gerusalemme. Quivi giunti apparve loro una visione d´angeli e si fece sentire una soave armonia di podestà celesti, e così Maria circondata di gloria divina rese l´anima santa nelle mani di Dio. Quindi il suo corpo trasportato col canto degli Angeli degli Apostoli, fu posto in un feretro e portato a Getsemani, nel qual luogo il canto degli Angeli si fe´ sentire per tre giorni continui. Dopo tre giorni il canto angelico cessò. S. Tommaso, che non erasi trovato cogli altri Apostoli alla morte di Maria, giunse al terzo giorno e avendo manifestato vivissimo desiderio di venerare quel corpo che era stato l´abitazione di un Dio, gli Apostoli che là ancor si trovavano, apersero il sepolcro, ma in nessuna parte il sacro corpo di lei poterono rinvenire. Avendo però trovato i panni-lini in cui era stato avvolto, i quali esalavano un odore soavissimo, chiusero il tumulo. Sommamente maravigliati di quel miracolo questo solo poterono conchiudere, che Colui, a cui era piaciuto di prender carne da Maria Vergine, farsi uomo e nascere quantunque fosse Dio, il Verbo ed il Signore della gloria e che dopo il parto serbò intatta la verginità di lei, abbia pure voluto che il corpo immacolato di essa dopo la morte, conservatolo incorrotto, fosse onorato colla traslazione al cielo prima della risurrezione comune ed universale (fin qui S. Giovanni Damasceno).
Un´esperienza di diciotto secoli ci fa vedere in modo luminosissimo che Maria ha continuato dal cielo e col più gran successo la missione di madre della Chiesa ed ausiliatrice dei cristiani che aveva incominciato sulla terra. Le grazie innumerevoli ottenute dopo la sua morte fecero propagare colla massima celerità il suo culto di modo che anche in quei primi tempi di persecuzione, dovunque sorgeva il segno della Religione Cattolica, ivi pure scorgevasi l´immagine di Maria. Anzi fin dai giorni in cui viveva ancora Maria si trovarono già molti divoti di lei che si raccolsero sul monte Carmelo e colà convivendo in comunità si erano dedicati in tutto e per tutto a Maria.
Non ispiaccia al divoto lettore che riferiamo questo fatto quale si trova narrato nell´uffizio di S. Chiesa sotto al giorno 16 luglio, festa della Beata Vergine del monte Carmelo.
Nel sacro giorno della Pentecoste essendo stati riempititi dello Spirito Santo gli Apostoli, molti fervorosi fedeli (viri plurimi)( eransi dati a seguire gli esempi dei santi profeti Elia ed Eliseo, e alla predicazione di Giovanni Battista si erano preparati alla venuta del Messia. Dopo aver vedute verificate le predizioni che avevano dal gran Precursore udite eglino abbracciarono subito la fede evangelica. Presi poi da speciale affetto verso la Beatissima Vergine, mentre essa tuttora viveva, presero ad onorarla talmente che sul monte Carmelo, dove Elia aveva veduto ascendere quella nuvoletta, che fu un´insigne figura di Maria, costrussero alla medesima Vergine un piccolo santuario. Quivi radunandosi essi tutti i giorni con pii riti, preghiere e lodi la veneravano come singolare protettrice dell´Ordine. Per la qual cosa cominciarono qua e colà a chiamarsi i fratelli della beata Vergine del monte Carmelo. In progresso di tempo i sommi pontefici non solo confermarono questo titolo, ma concessero eziandio speciali indulgenze. Maria poi diede ella stessa la denominazione, accordò la sua assistenza a questo instituto, stabilì per loro divisa un sacro scapolare, che diede al beato Simone Stok inglese affinché con quest´abitino celeste si distinguesse quel sacro ordine e venisse protetto da ogni male chi lo portasse.
Appena poi gli Apostoli vennero nelle nostre contrade a portar la luce del Vangelo, non tardò la divozione di Maria a germogliare in Occidente. Quelli che visitano le catacombe di Roma, e ne siamo testimoni oculari, trovano tuttora in quei sotterranei antiche immagini che rappresentano o lo sposalizio di Maria con S. Giuseppe, o l´assunzione di Maria al cielo, ed altre esprimono la Madre di Dio col bambino in braccio.
Un rinomato scrittore dice, che «nei primi tempi della Chiesa ebbesi per man dei cristiani un tipo della Vergine nel modo più soddisfacente che comportar poteva la condizione dell´arte a quei tempi. Il sentimento della modestia che splendeva, al dir di S. Ambrogio,1 in queste immagini della Vergine, prova che in difetto d´una effigie reale della Madre di Dio l´arte cristiana saputo aveva riprodurre in essa le sembianze dell´anima sua, quella fisica bellezza simbolo della perfezione morale che far non si poteva di non attribuire alla Vergine divina. Questo carattere pure si trova per quanto l´inettitudine degli artefici e la mediocrità del lavoro il comportano in certe pitture delle catacombe, nelle quali la Vergine è dipinta a sedere con Gesù Bambino sulle ginocchia, ora in piedi ed ora in mezza figura sempre in guisa che sembra conforme ad un tipo ieratico».2

1 S. Ambros. de Virg., 1. II, c. 2. Ut ipsa corporis facies simulacrum fuerit mentis, figura probitatis.
2 Raval-Rochette. Catacombe di Roma c. VI. Ventura. Bellezze della fede. Lettura § 10.

«Nelle catacombe di sant´Agnese, scrive il Ventura, fuori la Porta Pia, in cui si vedono non solo sepolcri, ma oratorii ancora dei cristiani del secondo secolo ripieni di immense ricchezze d´archeologia cristiana e di memorie preziosissime del primitivo cristianesimo, si trovano in gran copia immagini di Maria col divino Infante nelle sue braccia che attestano la fede dell´antica Chiesa intorno alla necessità della mediazione di Maria per ottenere grazie da Gesù Cristo, ed intorno al culto delle sacre immagini che l´eresia ha tentato di distruggere, tacciandole di novità superstiziosa»

   MARAVIGLIE
                  DELLA MADRE DI DIO
                 invocata sotto il titolo
               DI MARIA AUSILIATRICE
              Raccolte dal Sacerdote
                     GIOVANNI BOSCO

Aedificavit sibi domum. Prov. c. IX, v. 1.
Maria si edificò Ella stessa una casa.
TORINO
TIP. DELL´ORATORIO DI S. FRANC. DI SALES.
1868.


«È da te, o Vergine Maria,

che ci vengono

questo Corpo e questo Sangue,

che ci innalzano a sì alta dignità,

invidiata persino dagli angeli.

Benedetta tu in ogni luogo

per averci fatto

questo dono prezioso.


O Madre ammirabile,

effondi nei nostri cuori

tutte le tue virtù,

affinchè il dolcissimo Gesù

vi dimori con piacere.

Versa il tuo amore in noi,

per amare il tuo caro Figlio

attaverso di te.

O Gesù, la tua Santa Madre

è nostro perfetto supplemento,

vieni dunque subito in noi

per unirci al Padre tuo;

o meglio, vieni nel suo Cuore

che compenserà il nostro poco fervore.

Amen»

Montfort

Cantico 134, 11-13


https://www.vatican.va/spirit/documents/spirit_20010904_caterina-siena_it.html#:~:text=Vergognati%20anima%20mia%2C%20vedendo%20che,che%20ci%20porgi%20quella%20dottrina.%22

Aggiungo queste parole di Santa Caterina e una foto della nostra Beata Ludovica Albertoni che ringrazio sempre,foto scattata stamattina in occasione dell'ingresso di nuovi ammessi in Fraternità Ofs che affiderei alla Beata Vergine Maria


Buon proseguimento d'Oggi 🕊🙂

venerdì 28 aprile 2023

29/4/2023

https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/

Lodiamo la Santissima Trinità Trono della piccolezza,Amore della Saggezza Eterna.
I piccoli destinatari del Messaggio nascosto,del Segreto.
Chi sono e perché. 
Sono i liberi ,piccoli di sè,piccoli perché riempiti di Dio,plasmati dal Suo Fuoco che brucia e purifica.
Tutti siamo peccatori e non è una frase massivizzante.
Ognuno unico e con il proprio peccato e peccati.
Giovanni mostra l'avvocato,la Porta il passaggio in cui il peccato si lava.
Le Santissime Piaghe,il Sangue del Signore Nostro Gesù Cristo il lavacro. 
"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi" scrive San Giovanni.
Qui si srotola tutta la nostra Salvezza.
Il Senso del peccato,il Riconoscimento dello stesso,la Confessione dello stesso.
Si opera su cose reali ed esistenti.
Esiste il peccato?
Cos'è?
Non uccido nessuno...
Si deve comprendere che il peccato esiste e lo dice San Giovanni,ed è Vangelo,Buona Notizia!
Eh si perché solo chi innanzitutto sa che il peccato questo sconosciuto esiste,che è peccatore può dirsi abitato dalla Parola di Dio,ossia da Cristo Parola Incarnata,ossia da Colui che ha detto di Sè sono la Via,la Verità, la Vita.
Quindi chi non si riconosce peccatore,cioè esecutore di qualcosa di reale non opinabile perché materia esattamente definita dalla Parola di Dio, non potrà arrivare a Salvezza perchésemplicemente pensa che non ci sia nulla dal quale essere salvato.
"Gesù disse: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui."scriverà San Giovanni in altro passo Evangelico,da me il più citato ma non perché io sia fissata su questo,perché semplicemente credo sia la base consequenziale di ogni agito.
Fatto con Amore non per Forza.
Davanti all'Amore di Cristo tutto chiama a Sequela d'Amore che sarà volerlo possedere per Sempre già da far spazio qui nella Dimora terrena del nostro Spirito.
Piccolo per un Segreto.
Il Cuore di un piccolo d'uomo come un bambino ama la parola segreto.
Eureka dell'universo interiore.
E questo segreto riempie quel Cuore e quei pensieri, quel fare.
Il cunicolo segreto,la casa sull'albero da costruire non so se vi è mai capitato da bambini.
Non c'era niente d'impossibile,c'era la dolce preparazione,conduzione di un segreto.
Questo segreto passa per un Cuore capace di accoglierlo,custodirLo e farsi custodire da Lui.
Diceva Montfort Dio prenditi cura di me che io mi prenderò cura di Te.
E come?
Curando questa inabitazione in sè,negli altri,nel povero di ogni specie a cui dare risposta a fame oltre che di cibo materiale,di Pane Vivo disceso dal Cielo,Cristo Gesù.
Da stanchi ed oppressi ad invischiati felicemente finalmente in giogo d'Amore.
Spontaneo ma costruito e scelto ogni giorno,libero ma stabile e perseverante,voluto e possibile per pura Grazia.
Chiediamo intercessione anche a Santa Caterina insieme a San Francesco patrona d'Italia.
Anch'ella parlava di Fuoco,di Sangue in cui scriveva a tutti i destinatari delle sue lettere.
Il Sangue di Cristo che era ed è e sarà fino alla consumazione dei tempi,unica Via di ristoro,liberazione dal peccato,dalla carne,dal mondo già da qui e Salvezza Eterna. 
Ieri mi sono addormentata tremendamente e da strumento inutile...🤷🏻‍♀️
Qui feci la Consacrazione da piccola,anni che non entravo lì
Chiediamo per le piaghe di S Francesco,la preghiera costante di S.Chiara,per intercessione di San Giuseppe e della nostra Madre e Regina dei Cuori Maria Santissima Ausiliatrice 
Dio sia Benedetto e ci Benedica nel Suo Eterno Amore 
Lode al Padre,al Figlio,allo Spirito Santo ch'è Signore e dà la Vita 

Giogare.
Sempre.
Guardarti fermo,
scorri e stai.
infiamMadre
or Vive
ar So gnata,
piccola,
storia in cuscini

29/4/2023🌱

🕊

CAPO IV.
MARIA ELETTA AIUTO DEI CRISTIANI SUL MONTE CALVARIO DA GESÙ MORIBONDO
La più splendida prova che Maria è aiuto dei Cristiani noi la troviamo sul monte Calvario. Mentre Gesù pendeva agonizzante sulla croce, Maria superando la naturale debolezza lo assisteva con fortezza inaudita. Pareva che nulla più rimanesse a Gesù da fare per dimostrar quanto ci amava. Il suo affetto però gli fece ancora trovare un dono che doveva suggellare tutta la serie de´ suoi benefizi.
Dall´alto della croce volge lo sguardo moribondo sulla sua madre, l´unico tesoro che gli rimanesse sulla terra. Donna, disse Gesù a Maria, ecco il tuo figliuolo; dipoi disse al discepolo Gioanni: ecco la madre tua. E da quel punto, conchiude l´evangelista, il discepolo la prese fra i beni suoi.
I santi Padri in queste parole riconoscono tre grandi verità:

Che S. Giovanni successe in tutto e per tutto a Gesù come figliuolo di Maria;
Che perciò tutti gli uffizi di maternità che Maria esercitava sopra Gesù passarono in favore del nuovo figliuolo Giovanni;
Che nella persona di Giovanni Gesù ha inteso di comprendere tutto il genere umano.
Maria, dice S. Bernardino da Siena, colla sua cooperazione amorosa al ministero della Redenzione ci ha veramente generati sul Calvario alla vita della grazia; nell´ordine della salute tutti siamo nati dai dolori di Maria come dall´amore del Padre Eterno e dai patimenti del suo Figliuolo. In quei preziosi momenti Maria divenne rigorosamente nostra Madre.
Le circostanze che accompagnarono quest´atto solenne di Gesù sul Calvario confermano quanto asseriamo. Le parole scelte da Gesù sono generiche ed appellative, osserva il detto P. Silveira, ma bastano a farci conoscere che qui si tratta d´un mistero universale, che comprende non già un solo uomo, ma tutti quegli uomini ai quali conviene questo titolo di discepolo diletto di Gesù. Sicché le parole del Signore sono una dichiarazione amplissima e solenne, che la Madre di Gesù è divenuta la madre di tutti i cristiani: loannes est nomen particolare, discipulus commune ut denotetur quod Maria omnibus detur in Matrem.
Gesù sulla croce non era una semplice vittima della malignità dei Giudei, era un Pontefice universale che operava come riparatore a pro di tutto il genere umano. Quindi nella stessa maniera che implorando il perdono ai crocifissori lo ottenne a tutti i peccatori; aprendo il Paradiso al buon ladrone lo apri a tutti i penitenti. E come i crocifissori sul Calvario secondo l´energica espressione di S. Paolo rappresentarono tutti i peccatori, ed il buon ladrone tutti i veri penitenti, così S. Giovanni rappresentò tutti i veri discepoli di Gesù, i cristiani, la Chiesa Cattolica. E Maria divenne, come dice S. Agostino, la vera Eva, la madre di tutti coloro che spiritualmente vivono, Mater viventium; o come S. Ambrogio afferma, la madre di tutti coloro che cristianamente credono; Mater omnium credentium. Maria pertanto diventando nostra madre sul monte Calvario non solo ebbe il titolo di aiuto dei cristiani, ma ne acquistò l´uffizio, il magistero, il dovere. Noi abbiamo dunque un sacro diritto di ricorrere all´aiuto di Maria. Questo diritto è consacrato dalla parola di Gesù e garantito dalla tenerezza materna di Maria. Ora che Maria abbia interpretato l´intenzione di Gesù Cristo in croce in questo senso e che Egli la facesse madre ed ausiliatrice di tutti i cristiani lo prova la condotta che essa tenne di poi. Sappiamo dagli scrittori della sua vita quanto zelo essa dimostrasse in tutti i tempi per la salute del mondo e per l´incremento e la gloria di santa Chiesa. Essa dirigeva e consigliava gli Apostoli ed i discepoli, esortava, animava tutti a mantener la fede, a conservar la grazia e renderla operosa. Sappiamo dagli atti degli Apostoli come ella fosse assidua a tutte le radunane religiose che tenevano quei primi fedeli di Gerusalemme, perché non mai si celebravano i divini misteri senza che ella vi prendesse parte. Quando Gesù salì al cielo ella lo seguì coi discepoli sul monte Oliveto, al luogo della Ascensione. Quando lo Spirito Santo discese sugli Apostoli, il giorno della Pentecoste, ella si trovava nel cenacolo con essi. Così racconta S. Luca il quale dopo aver nominato ad uno ad uno gli Apostoli radunati nel cenacolo dice: «Tutti questi perseveravano di concordia nell´orazione insieme colle donne e con Maria madre di Gesù».
Gli Apostoli inoltre e i discepoli e quanti cristiani vivevano in quel tempo in Gerusalemme e nei dintorni, tutti accorrevano a Maria per essere consigliati e diretti.

MARAVIGLIE
DELLA MADRE DI DIO
invocata sotto il titolo
DI MARIA AUSILIATRICE
Raccolte dal Sacerdote
GIOVANNI BOSCO
Aedificavit sibi domum. Prov. c. IX, v. 1.
Maria si edificò Ella stessa una casa.
TORINO
TIP. DELL´ORATORIO DI S. FRANC. DI SALES.
1868.

«Lodando il Cuore adorabile di Cristo
io lodo nella giusta misura
il Cuore della sua Madre ammirabile
tanto grande è la loro unione.

Io adoro solamente te,
Cuore del mio Dio, Cuore glorioso,
ma adorando te, io onoro
il Cuore della Regina dei cieli.

Cristiani, per mezzo del Cuore di Maria
si ama il Cuore di Gesù,
poiché Gesù ha preso la vita
nel suo Cuore e nelle sue virtù.

Dal Sangue del suo Cuore infiammato
il Cuore di Gesù è formato;
hanno un solo cuore, hanno una sola anima,
l’uno e l’altro bisogna amare».

 (Montfort, Cantico 40,33-36)

🕊

E meno male che ci sono le sorelle che ricordano roccorrenze,oggi giorno evidentemente di particolare Santità, ricorda la Chiesa anche i primi francescani secolari, Beati Lucchese e Buonadonna.
Lucchese nacque presso Poggibonsi (SI) lo stesso anno di S. Francesco d’Assisi (1181). In gioventù combattè per il partito dei Guelfi; ma poi, abbandonata la vita militare, si sposò con Bona Segni e si mise a commerciare in granaglie e fare il cambiavalute approfittando dei pellegrini che si recavano a Roma lungo la via Francigena. Nell’ottobre1212 Lucchese ebbe modo di ascoltare una predica di S. Francesco a S. Gimignano e da lì iniziò la sua conversione: risarcì tutti coloro che aveva impoveriti con i suoi traffici, fece penitenza, si mise al servizio dei frati , donò tutti i suoi beni e insieme alla moglie trasformò la sua casa in ospedale. Quando S. Francesco tornò in Valdelsa, nel 1221, donò a questa coppia di sposi l’abito della Penitenza, facendone i primi Terziari francescani.Presso Poggibonsi in Toscana, beato Lucchese, che, dapprima avido di lucro e poi convertito vestì l'abito del Terz'Ordine dei Penitenti di San Francesco, vendette i suoi beni e li distribuì ai poveri, servendo in povertà e umiltà Dio e il prossimo secondo lo spirito del Vangelo.

Oggi alcune sorprese pomeridiane e una mattutina che condivido perché ci sono novità...
Dopo il lavoro sono venuta a salutare il Servo di Dio a cui  rivolgiamo la richiesta di preghiera per noi qui sulla terra in ...sono cambiati i colori dei fiori (bianchi e rossi)e ho trovato anche il vaso cuorato.
Beati francescani,P.Candido,S.L.M.Grignon de Montfort,
Maria Regina dei Cuori, prega per noi🕊🤗




giovedì 27 aprile 2023

28/4/2023

https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20230428

Lodiamo la Santissima Trinità Vita Eterna interscambiata
Vorrei ricordare il Santo di ieri e il Santo di domani sottolineando Saulo in Via di Paolo che la prima lettura ci  presenta.
Il Vangelo ci mostra il fondamento del nostro Essere e muoverci ,fulcro di ogni scelta di sequela.
 Convinto difensore dell’Eucaristia, nell’831,San Pascasio Radberto,compose il trattato De Corpore et Sanguine Domini, a ricordo del quale il santo fu raffigurato in veste di abate, mentre un angelo sceso dal cielo gli mostra un ostensorio.
Secondo Radberto, l'Eucaristia ci dona in modo spirituale e sacramentale lo stesso corpo di Cristo vivente, nato dalla Vergine Maria, immolato sul Calvario e risuscitato. Invece, secondo i suoi oppositori, l'Eucaristia non ci mette in contato precisamente con lo stesso corpo di Cristo, ma piuttosto con una virtù che di lui sarebbe come una emanazione o un prolungamento. Secondo Radberto, il Cristo storico è presente nell'Eucaristia in maniera immateriale per mutazione sostanziale. Egli fa propria la frase di Faust, vescovo di Riez (Provenza), del V secolo, molto vicina alla formula della "transustanziazione" stabilita da Innocenzo III nel IV Concilio Lateranense (XII ecumenico) nell'anno 1215. Essa dice: "Cristo, sacerdote invisibile, cambia queste creature visibili che sono il pane e il vino, nella sostanza del suo corpo e del suo sangue con la potenza della sua parola". E per quale motivo? Spiega il santo: per nutrire le anime dei giusti ed espiare per i peccatori, senza tuttavia soffrire di nuovo.
Scrisse un Commento alle Lamentazioni di Geremia, con il trattato De partu Virginis, contro Ratramno, difese la verginità fisiologica, anche nel parto di Maria Santissima. 
Mi era sfuggito ieri ma con i giorni anticipati e dormo poco...abbiate pazienza.
Domani Grignon d3 Montfort.
Ho straraccontato della Consacrazione a Gesù Divina Sapienza per Maria recentemente fatta per la 3 volta. 
Onorare la Trinità è mia volontà unica.
Che dire...
 Visti i tempi credo che ricorrere alla Consacrazione a Maria sia come dire...auto Provvidenza applicata.
Ci penserei seriamente cercando di approfondire, cosa che in due righe non posso fare, ma prometto che anche se non pubblicizzo nulla, queste occasioni reali,autentiche di possibile attuazione di Grazia per Maria le condividerò volentieri.
Leggerei i suoi libri non solo il trattato o il segreto di Maria,per chi non lo avesse fatto come me per prima che fino a ieri non sapevo proprio chi fosse.
Cercherei di fidarmi di Maria che è Madre e sappiamo Essere modello e Maestra d'ogni sequela.
Lei perfetto Stampo dell'Immagine del Figlio.
Saulo che oggi nella prima lettura cade da cavallo.
Per me Dioncidenza bella perché ho sempre considerato San Paolo per un verso e so, ora,che Lui sarà, per Essere autenticamente molto altro,lui stesso andando avanti nel cammino dirà altro,dirà oltre.
Nostra Gloria è la Croce di Cristo.
Non sono più io che vivo ma Cristo Vive in me,dirà.
È proprio l'ermetico Tutto del Vangelo di oggi,domani va beh.
Cit.scultoria che pescai insieme alla poesia di San Giovanni Paolo II in quell'Adorazione notturna tanti anni fa.
Può testimoniare Valeria.
Presi la poesia e vabbè ero contenta,ci fu l'Adorazione e la pesca finale.
Un grande pugno nello stomaco tanto che volevo ributtare,...rimischia Valè... le dissi.
Era proprio: "Colui che mangia me vivrà per me."
Mi ricordo che mi ammutolii senza molto parlare né sorridere,ero seria e ragionavo.
E poi me la cavai con una battuta sempre a Valeria che voleva sapere che c'era scritto perchè stessi così...e le dissi:" Niente che devo fa le cose per Gesù".
Aggiustamento totale 🫠
Sono stata accomodata così per molti anni,cercando di fare cose per Cristo perché mi volevo nutrire di Lui.
Ma sappiamo bene che Vivere per Lui non è fare cose.
So da poco proprio a questa parte,non so da sempre.
So che questo poteva rimare solo Amore ma purtroppo non conoscevo profondamente l'Amore Unico e Vero di Cristo Crocifisso che mi voleva Viva ma per Lui.
Viva di Lui,per portarLo così anche solo con un pensiero a qualcuno.
E questo non lo ha detto a me in un foglietto perché sono speciale,lo dice a ciascuno,magari tramite altro mezzo o addirittura  vi sta tornando in mente per la sottolineatura che questa piccola testimonianza potrebbe suscitare alla vostra memoria.
Lo dice a ciascuno,agli analfabeti d'Anima come me glielo scrisse e non bastò.
Manco i cartelloni,(se dice a Roma).
Molto più lungo di Paolo il mio riuscire ad intravedere.
Penso di essere l'unica ,questo si, che scopre dopo 3 Consacrazioni chi fosse Monfort ad esempio ...
Per farvi sorridere...
Per farvi capire che nessuno è irrecuperabile,che Gesù ha smania di noi.
È molto tenace il Signore,paziente e Ricco d'Amore.
Guardiamo a Saulo fino a ieri tronfio davanti all'omicidio di Santo Stefano.
Oggi c'è leitmotiv di tutto ciò che è conversione.
Se Vivi per Gesù e ti nutri di Lui tutta la vita già da qui rimerà Eternità.
Ogni giorno,ogni cosa con Lui in Lui per Lui,se fai anche la Consacrazione a Gesù per Maria anche con Maria,per Maria,in Maria.
Tutto,tutto,tutto e questo sentirlo,dirlo,farlo con Gioia è Grazia da esser più che grati ogni istante.
Non era una fregatura quel foglietto era il bugiardino Vero del Farmaco d'Immortalità. 
Ringrazio innanzitutto Dio Padre per darmi la possibilità di scrivere queste parole,il Suo Amore che un giorno è arrivato a cambiare tutto.
E lo vuole fare con ciascuno,da ora,da oggi in poi,per Dio un giorno sono come mille anni,e viceversa,ricordiamolo.
Chiederei questo Centro Unico che è il Corpo e Sangue di Cristo.
Niente infatti abbiamo e vediamo corporalmente in questo mondo dello stesso Altissimo, se non il Corpo e il Sangue, i nomi e le Parole mediante le quali fummo creati e redenti da morte a vita,dice S.Francesco.
Chiediamo questa Vita Sempre,per le piaghe di San Francesco, per la preghiera Viva di Santa Chiara,per intercessione di San Giuseppe e della nostra Madre e Regina Maria Santissima Ausiliatrice 
Dio sia Benedetto e ci Benedica nel Suo Eterno Amore 
Lode al Padre,al Figlio,allo Spirito Santo ch'è Signore e dà la Vita 



Umana a fior di Gioia
piena 
di Grazia 
sazia.
Nel cibArsi
del Cuor 
In Vaso
in Verso
d'ora
svelata
Poesia

27/4/2023 🌱

🕊

CAPO III.

MARIA MANIFESTA NELLE NOZZE DI CANA IL SUO ZELO E LA SUA POTENZA PRESSO SUO FIGLIO GESÙ
Nel Vangelo di S. Giovanni troviamo un fatto che dimostra chiaramente la potenza e lo zelo di Maria nell´accorrere in nostro aiuto. Noi riferiamo il fatto quale ce lo narra l´evangelista S. Giovanni al c. II.
In Cana di Galilea vi fu uno sposalizio ed era quivi la madre di Gesù. E fu invitato anche Gesù co´suoi discepoli alle nozze. Essendo venuto a mancare il vino, disse a Gesù la madre: Essi non hanno più vino. E Gesù le disse: Che ho io a fare con te, o donna? Non è per anco venuta la mia ora. Disse la madre a coloro che servivano: Fate quello che ei vi dirà. Ora vi erano sei idrie di pietra preparate per la purificazione giudaica, le quali contenevano ciascuna da due a tre metrete. Gesù disse loro: Empite d´acqua quelle idrie. Ed essi le empirono fino all´orlo. E Gesù disse loro: Attingete adesso e portate al maestro di casa. E ne portarono. E appena ebbe fatto il saggio dell´acqua convertita in vino, il maestro di casa, che non sapeva d´onde questo uscisse (lo sapevano però i servi che avevano attinta l´acqua), il maestro di casa chiama lo sposo e gli dice: Tutti servono da principio il vino di miglior qualità, e quando la gente si è esilarata, allora danno dell´inferiore, ma tu hai serbato il migliore fino ad ora. Così Gesù in Cana di Galilea diede principio a far miracoli e manifestò la sua gloria e in lui credettero i suoi discepoli.
Qui S. Giovanni Grisostomo domanda: Perché Maria aspettò a questa occasione delle nozze di Cana ad invitare Gesù a far miracoli e non lo pregò di farne prima? E risponde, che ciò fece Maria per ispirito di sommissione alla divina provvidenza. Per trent´anni Gesù aveva menato vita nascosta. E Maria che faceva preziosa conserva di tutti gli atti di Gesù, conservabat haec omnia conferens in corde suo, come dice S. Luca (capo II, v. 19), venerava con rispettoso silenzio quell´umiliazione di Gesù. Quando poi si accorse che Gesù aveva cominciata la sua vita pubblica, che S. Giovanni nel deserto aveva già cominciato nelle sue prediche a parlare di lui e che Gesù aveva già dei discepoli, allora secondò l´avviamento della grazia con quello stesso spirito di unione a Gesù con cui aveva per trent´anni rispettato il suo nascondimento ed interpose la sua preghiera per sollecitarlo a fare un miracolo e manifestarsi agli uomini.
S. Bernardo, nelle parole Vinum non habent, non hanno vino, ravvisa una grande delicatezza di Maria. Ella non fa una prolissa preghiera a Gesù come Signore, né gli comanda come a figlio; non fa che annunziargli il bisogno, la mancanza del vino. Coi cuori benefici e propensi alla liberalità non occorre di strappare colle industrie e colla violenza la grazia, basta proporre 1´ occasione (S. Bernardo serm. 4 in cant.).
L´angelico dottore S. Tommaso ammira in questa breve preghiera la tenerezza e la misericordia di Maria. Imperocché è proprio della misericordia il reputar nostro il bisogno altrui, giacché la parola misericordioso vuol quasi dire cuore fatto pei miseri, per sollevare i miseri, e cita qui il testo di S. Paolo ai Corinti: Quis infirmatur et ego non infirmor? Chi è infermo, che non sia io infermo? Or siccome Maria era piena di misericordia, voleva provvedere alla necessità di questi ospiti e perciò dice il Vangelo: Mancando il vino, lo disse la Madre di Gesù a lui.
Onde ci anima S. Bernardo a ricorrere a Maria perché se ebbe tanta compassione della vergogna di quella povera gente e loro provide, quantunque non pregata, quanto più avrà pietà di noi se la invochiamo con fiducia? (S. Bernardo serm. 2 dominicae II Èpif.).
S. Tommaso loda poi ancora la sollecitudine e diligenza di Maria nel non aspettare che il vino fosse del tutto mancato ed i convitati venissero ad accorgersene con disonore degli invitanti. Appena fu imminente il bisogno trasse opportuno il soccorso secondo il detto del Salmo 9: Adiutor in opportunitatibus, in tribulatione.
La bontà di Maria verso di noi dimostrata in questo fatto splende maggiormente nella condotta che tenne dopo la risposta del suo divin figliuolo. Alle parole di Gesù un´anima meno confidente, meno coraggiosa di Maria, avrebbe desistito dallo sperare più in là. Maria invece per nulla conturbata si rivolge ai servi della mensa e dice loro: Fate quello che egli vi dirà. Ouodcumque dixerit vobis, facite (cap. II, v. 4). Come se dicesse: Sebbene sembra che neghi di fare, tuttavia farà (Beda).
Il dotto P. Silbeira enumera un gran complesso di virtù che risplendono in queste parole di Maria. Diede la Vergine (dice questo autore) luminoso esempio di fede, imperocché sebbene udisse dal figliuolo la dura risposta: Che ho da fare con te, tuttavia non esitò. La fede quando è perfetta, non esita a fronte di qualunque avversità.
Insegnò la fiducia: imperocché sebbene udisse dal figliuolo parole che sembravano esprimere una negativa, anzi, come dice il ven. Beda sopracitato, poteva la Vergine credere benissimo che Cristo avrebbe respinto le sue preghiere, tuttavia operò contro la speranza, molto confidando nella misericordia del figlio.
Insegnò l´amore verso Dio, mentre procurò che con un miracolo se ne manifestasse la gloria. Insegnò l´obbedienza mentre persuase ai servi di obbedire a Dio non in questo né in quello ma in ogni cosa senza distinzione; quodcumque dixerit, qualunque cosa vi dirà. Diede pure esempio di modestia mentre non approfittò di questa occasione per gloriarsi d´essere madre d´un tanto figlio giacché non disse: Qualunque cosa vi dirà mio figlio; ma parlò in terza persona. Inspirò ancora la riverenza verso Dio col non pronunziare il santo nome di Gesù. Non ho ancora mai trovato, dice questo autore, nella Scrittura che la beata Vergine abbia pronunziato questo santissimo nome per la somma venerazione che ne professava. Diede esempio di prontezza, imperocché non li esorta ad udire ciò che avrebbe detto, ma a farlo. Insegnò finalmente la prudenza colla misericordia, poiché disse ai servi che facessero qualunque cosa avesse loro detto affinché quando avessero inteso l´ordine di Gesù di riempir d´acqua le idrie, non lo avessero imputato una ridicolaggine: era proprio d´una misericordia somma e prudente il prevenire che altri cada nel male (P. Silveira tom. 2, lib. 4, quest. 21).

MARAVIGLIE

DELLA MADRE DI DIO

invocata sotto il titolo

DI MARIA AUSILIATRICE

Raccolte dal Sacerdote

GIOVANNI BOSCO

Aedificavit sibi domum. Prov. c. IX, v. 1.

Maria si edificò Ella stessa una casa.

TORINO

TIP. DELL´ORATORIO DI S. FRANC. DI SALES.

1868.

Ho scoperto che ci sono anche cantati...non lo sapevo ma ogni giorno scopro una cosa...bellissimi ma vi risparmio perché tutti in franc3se

Questo ricorda Hymne A L'Amour di Edith Piaf che, tra l'altro,ha una storia legata a Santa Teresina di Lisieux.

Oggi è 27 e per rimanere in Francia,Rue du Bac Parigi,la preghiera va a Lei se volete🤗


O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di lacrime, ma sappiamo pure che vi sono giorni in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Madre, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno benedetto, da te prescelto per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in questo giorno a te così caro, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d’affetto e pegno di protezione. Noi ti promettiamo che: la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro cuore e lo farà palpitare all’unìsono col tuo, lo accenderà d’amore per Gesù e lo fortificherà, per portar ogni giorno la nostra croce dietro di Lui.


Ave, Maria

O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi


Questa è l’ora, o Maria, della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fa, o Madre, che quest’ora, che ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a portarci il rimedio di tanti mali, sia anche l’ora nostra: l’ora della nostra sincera conversione, e l’ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu, che hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigno il tuo sguardo su di noi. Confessiamo di non meritare le tue grazie. Ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi, dunque, pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l’amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.


Ave, Maria

O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi


O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i suoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che, in quest’ora solenne, ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono più bisognosi della tua misericordia. Ricordati che anch’essi sono tuoi figli, per i quali hai sofferto, pregato e pianto. Salva tutti i tuoi figli per poterti un giorno ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen.


Salve, Regina

O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi



mercoledì 26 aprile 2023

27/4/2023

https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20230427

Lodiamo la Santissima Trinità nostra Attrazione di Risurrezione 
Giovanni 12,32: “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”.
Uno e Trino il Signore.
Vorrei sempre sottolineare però il dire e fare di Cristo,sempre in Obbedienza, in Amore profusivo del Padre.
Stessa Sostanza,  ma Gesù ci armonizza un Concerto d'Unisono in cui privilegia la sua modalità d'Ascolto,l'autenticazione di quel non far nulla da Sè stesso.
Come a mostrarSi Via Sempre,quale È.
Un Figlio è secondo al Padre,con Gioia,in Pieno Amore. 
Il Padre quindi attira alla Sua Croce,all'elevazione di Grazia,veicolo Unico di Salvezza Eterna.
Tutti istruiti da Dio,"Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me",dice Gesù.
Andare da Gesù è Ascoltare il Padre,stare col Padre,Fidarsi del Creatore e Signore del Cielo e della Terra.
La manna fu Dono di Dio.
Fondamentale per la vita contingente.
Gesù è il Figlio,l'Amato del Padre,Dono per la Vita che non muore.
Verbo che si fece Carne,Carne ch'è Vita per il mondo.
Possiamo dire questo a noi stessi ed al mondo.
La Vita Vera,la Vita Felice,Autentica è possibile solo in Cristo, nel Suo Corpo,nel Suo Sangue.
Chiederei questa Grazia,di continuare a testimoniare questa Vitale importanza,questa Essenzialità dell'Eucaristia, sempre.
Lo chiederei per le piaghe di San Francesco,la preghiera Eucaristica di Santa Chiara,per intercessione di San Giuseppe e della nostra Madre e Regina Maria Santissima Ausiliatrice. 
Dio sia Benedetto e ci Benedica nel Suo Eterno Amore 
Lode al Padre,al Figlio,allo Spirito Santo ch'è Signore e dà la Vita 


Manna la nanna
dell'ore increspate.
Tapiroulant infinito.
Pane della costruzione
piena,
corri a mani piene,
in millimetri,
che parli le parole
d' occhi unici del Cuore.
Felicità 
di Luce salata.
D'inneSto
preluDio 
ch'È tutto il Cielo

26/4/2023🌱

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CAPO II
MARIA DIMOSTRATA AIUTO DEI CRISTIANI DALL´ARCANGELO GABRIELE NELL´ATTO DI ANNUNZIARLA MADRE DI DIO
Le cose finora esposte vennero raccolte dall´antico Testamento e dalla Chiesa applicate alla Santa Vergine Maria; ora passiamo al senso letterale secondoché è scritto nel S. Vangelo.
L´Evangelista S. Luca al capo I del suo Vangelo racconta che l´Arcangelo Gabriele essendo stato mandato da Dio ad annunziare a Maria SS. la dignità di Madre di Gesù, le disse: Ave, gratia piena, Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus. Dio ti salvi, o piena di grazia, il Signore è teco, tu sei benedetta fra le donne.
L´Arcangelo Gabriele salutando Maria la chiama piena di grazia. Adunque Maria ne possiede la pienezza.
Sant´Agostino esponendo le parole dell´Arcangelo così saluta Maria: Dio ti salvi, o Maria, piena di grazia, il Signore è teco; Teco nel cuore, teco nel seno, teco nelle viscere, teco nell´aiuto. Ave Maria, gratia piena, Dominus tecum, tecum in corde, te-cum in ventre, tecum in utero, tecum in auxilio (August. in Serm. de nat. B. M.).
L´angelico dottore S. Tommaso riguardo alle parole Gratia piena dice che dovette avere Maria veramente la pienezza delle grazie e ragiona così: Quanto più uno è vicino a Dio, tanto più partecipa alla grazia di Dio. Di fatto quegli Angeli in cielo che sono più prossimi al divin trono sono più favoriti e più ricchi degli altri. Ora Maria più di tutti vicina a Gesù per avergli dato la natura umana, più di tutte doveva pur essere arricchita di grazia (D. Thomas 3, p., qu. 2 7, act. 5).
Disse benissimo l´Angelo Gabriele, proclamando Maria, piena di grazia, osserva S. Girolamo, perché quella grazia che agli altri santi si comunica solo per parte, fu profusa in Maria in tutta la sua pienezza.
Dominus tecum. L´Arcangelo, per confermare questa pienezza di grazia in Maria, spiega ed amplifica le prime parole gratia piena aggiungendo Dominus tecum, il Signore è con te. Qui cade ogni dubbio di esagerazione sulle parole precedenti. Non è più solamente la grazia di Dio che viene in tutta la sua abbondanza in Maria, ma è Iddio medesimo che viene a riempirla di se stesso e stabilire la sua dimora nel casto seno di Lei facendone il suo tempio, santificando così l´Altissimo il suo tabernacolo: Sanctificavit tabernaculum suum Altissimus.
Così pure secondo il senso della Chiesa commentano S. Tommaso d´Aquino e S. Lorenzo Giustiniani e S. Bernardo.
E poiché Maria nella sua profonda umiltà tutta si conturbò e domandò la spiegazione di un sì straordinario annunzio, l´Arcangelo Gabriele confermò quanto aveva detto sviluppandone il senso. Ne timeas, Maria, disse Gabriele, invenisti enim gratiam apud Deum: Ecce concipies in utero et paries filium et vocabis no-men eius Jesum. Non temere, o Maria, imperocché hai trovato grazia presso Dio: Ecco che tu concepirai e partorirai un figlio a cui porrai nome Gesù. E volendo spiegare come il mistero si sarebbe effettuato, soggiunse: Spiritus Sanctus superveniet in te et virtus Altissimi obumbrabit tibi, ideoque et quod nascetur ex te Sanctum vocabitur Filius Dei. Lo Spirito Santo scenderà sopra di te e la virtù dell´Altissimo ti adombrerà, e per questo ancora quello che nascerà di te Santo sarà chiamato Figliuolo di Dio.
Ascoltiamo ora S. Antonino Arcivescovo di Firenze a spiegare queste parole del Vangelo.
«Da queste parole (invenisti gratiam) si fa manifesta l´eccellenza di Maria. L´Angelo nel dire che Maria trovò la grazia non vuol dire che l´abbia trovata solo allora, mentre che Maria aveva già la grazia prima dell´Annunziazione dell´Angelo; la ebbe fin dalla nascita; dunque non la perdette mai, la trovò piuttosto a conto di tutto il genere umano che l´aveva perduta col peccato originale. Adamo col suo peccato perdette la grazia per sé e per tutti e colla penitenza che ne fece dopo ricuperò solo la grazia per sé. Maria poi la trovò per tutti, perché per Maria tutti ebbero virtualmente la grazia, in quanto che per Maria avemmo Gesù che ci portò la grazia» (D. Antoninus part. tit. 15, § 2).
Egli è dunque indubitabile quel che insegnano i santi Padri, cioè che Maria trovando questa grazia restituì agli uomini tanto di bene quanto di male ci aveva recato Eva col perdere la grazia.
Quindi Ugone Cardinale prendendo la parola a nome degli uomini si presenta umilmente a Maria e le dice: «Non devi nascondere questa grazia, che hai trovata, perché non è tua, ma devi metterla in comune affinché quelli che la smarrirono possano riacquistarla come è giusto. Corrano dunque alla Vergine quelli che peccando perdettero la grazia, e trovandola presso Maria dicano con umiltà e con sicurezza: Rendici, o Madre, la roba nostra, che hai trovato. E non potrà negare di averla trovata, poiché ne fa testimonianza l´Angelo dicendo: Invenisti,1´hai trovata, non comprata, perché non sarebbe grazia, ma gratuitamente la ricevette, quindi invenisti, l´hai trovata».
La stessa verità si raccoglie dalle parole che S. Elisabetta disse a Maria. Quando la Beatissima Vergine andò a visitar S. Elisabetta, questa, appena la vide, fu riempita di Spirito Santo, e talmente piena che si mise a profetizzare inspirata: Benedicta tu inter mulieres, et benedictus fructus ventris tui.
Non dobbiamo noi confessare che Maria aveva ricevuta la missione di santificare? E sì che fu proprio Maria che operò questa santificazione di Elisabetta, giacché S. Luca dice precisamente: Et factum est ut audivit salutationem Mariae Elisabeth exultavit infans in utero eius et repleta est Spiritu Sancto Elisabeth. E avvenne che appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino saltellò nel suo seno, ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo. Precisamente allorché Maria giunta in casa di Lei la salutò ed Elisabetta udì il saluto. Origene dice che S. Giovanni non poteva sentir l´influenza della grazia prima che fosse a lui presente Colei che portava con se l´ autor della grazia. Ed Ugone Cardinale osservando che fu ripiena di Spirito Santo Elisabetta e santificato Giovanni all´udire il saluto di Maria, conchiude: «Salutiamola perciò sovente, affinché nel suo saluto ci troviamo anche noi ripieni di grazia, giacché, di essa specialmente sia scritto: È diffusa la grazia sulle tue labbra, onde la grazia scorre dalle labbra di Maria. Repleta est Spiritu Sancto Elisabeth ad vocem salutationis Mariae: ideo salutanda est frequenter ut in eius salutatione gratia repleamur; de ipsa enim specialiter dictum est: Diffusa est gratia in labiis tuis (Ps. 14) Unde gratia ex labiis eius fluit».
Santa Elisabetta secondando l´inspirazione dello Spirito Santo, di cui era stata ricolma, ricambiò a Maria il saluto dicendole: Benedicta tu inter mulieres: Benedetta fra le donne. Con queste parole lo Spirito Santo per bocca di Elisabetta esaltò Maria al di sopra di ogni altra fortunata donna, volendo con questo insegnare che Maria era stata benedetta e favorita da Dio eleggendola a recar agli uomini quella benedizione, che perduta in Eva erasi sospirata per quaranta secoli, quella benedizione che togliendo la maledizione doveva confonder la morte e darci la vita sempiterna. Alle congratulazioni della sua parente rispose pure Maria con divina inspirazione: Magnificat anima mea Dominum, quia respexit humilitatem ancillae suae, ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes. L´anima mia esalta la grandezza del Signore... Perché ha rivolto lo sguardo alla bassezza della sua ancella, conciossiaché ecco che da questo momento beata mi chiameranno tutte le generazioni (Luc. 1, v. 46 et seqq.).
Perché l´avrebbero chiamata beata tutte le generazioni? Questa parola non abbraccia solo tutti gli uomini che vivevano a quel tempo, ma quelli ancora che sarebbero venuti dopo sino alla fine del mondo. Ora affinché la gloria di Maria potesse estendersi a tutte le generazioni e avessero a chiamarla beata, bisognava che qualche benefizio straordinario e perenne venisse da Maria a tutte queste generazioni; cosicché essendo perpetuo in esse il motivo di loro gratitudine fosse ragionevole la perpetuità della lode. Ora questo benefizio continuo e mirabile non può esser altro che l´aiuto che Maria presta agli uomini. Aiuto che doveva abbracciare tutti i tempi, estendersi a tutti i luoghi, ad ogni genere di persone. S. Alberto Magno dice che Maria si chiama beata per eccellenza, come dicendo l´Apostolo intendiamo nominare S. Paolo.
Antonio Gistandis, scrittore domenicano, fa la questione come si possa dire Maria benedetta da tutte le generazioni mentre dai Giudei e dai Maomettani non fu mai benedetta? E risponde, che questo fu detto in senso figurativo volendo indicare che di ogni generazione alcuni l´avrebbero benedetta. Perché, come dice Lirano, in tutte le generazioni si trovarono dei convertiti alla fede di Cristo che benedissero alla Vergine; e nello stesso Corano, che è il libro scritto da Maometto, si trovano parecchie lodi a Maria (Ant. Gistandis Fer. 6, 4 Temp. adv.). Per questo appunto Maria è proclamata beata presso tutte le generazioni: Beatam me dicent omnes generationes.
Ecco con quanta unzione ed abbondanza di sentimenti commenta questo passo il Cardinale Ugone:
«Mi chiameranno beata tutte le generazioni cioè dei Giudei, dei gentili; oppure degli uomini e delle donne, dei ricchi e dei poveri, degli angeli e degli uomini, giacché tutti per essa ricevettero il benefizio della salute. Furono gli uomini riconciliati, gli angeli riparati, imperocché Cristo Figliuolo di Dio operò la salute in mezzo alla terra cioè nel seno di Maria la quale in certo modo può chiamarsi il centro della terra. Poiché ad essa rivolgono lo sguardo quei che godono in cielo, e quei che abitano nell´inferno, cioè nel limbo, e quei che militano nel mondo. I primi per essere risarciti, i secondi per essere espiati, i terzi per essere riconciliati. Dunque beata diranno Maria tutte le generazioni». E qui esclama nel trasporto della venerazione: «O Vergine beata, perché a tutte le generazioni desti la vita, la grazia e la gloria: la vita ai morti, la grazia ai peccatori, la gloria agli infelici». Ed applicando a Maria le parole con cui fu lodata Giuditta le dice: Tu gloria Ierusalem, tu laetitia Israel, tu honorificentia populi nostri quia fecisti viriliter. Prima accorre a lodarla la voce degli angioli, la rovina dei quali per essa è riparata: in secondo luogo la voce degli uomini, dei quali la tristezza per essa è rallegrata; poscia la voce delle donne, di cui l´infamia per opera di lei viene cancellata; finalmente la voce dei morti esistenti nel limbo, i quali per Maria sono redenti dalla schiavitù ed introdotti gloriosi nella patria.

MARAVIGLIE
DELLA MADRE DI DIO
invocata sotto il titolo
DI MARIA AUSILIATRICE
Raccolte dal Sacerdote
GIOVANNI BOSCO
Aedificavit sibi domum. Prov. c. IX, v. 1.
Maria si edificò Ella stessa una casa.
TORINO
TIP. DELL´ORATORIO DI S. FRANC. DI SALES.
1868.

martedì 25 aprile 2023

26/4/2023

https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20230426

Lodiamo la Santissima Trinità Volontà di Salvezza Continua
Eccomi di nuovo in serale perché si torna at job.
La prima lettura ci mostra la gioia ed il dolore scaturite dal comportamento di due personaggi,Saulo che perseguitava e Filippo che liberava,sanava, che suscitava unanime ed attento ascolto.
 La Parola si diffondeva tra distorsione e Verità, i frutti chiari dell'una o dell'altra via si manifestano nelle creature destinatarie ,prigionia o liberazione,guarigione e Gioia.
Leggiamo nel Vangelo che è Volontà del Padre che non si perda nulla che Lui ha dato al Figlio così che il Figlio lo risusciti nell'ultimo giorno.
Il Padre che non muta il Suo Disegno.
Ha creato la Sua creatura per farla Vivere con Lui da qui al Sempre.
Gesù si definisce il Pane della Vita e questo significa che mangiando si Vive.
Solo mangiando questo Pane si Vive davvero e bevendo il Suo Sangue non si ha più sete.
Gesù rassicura che accoglierà chiunque il Padre gli ha dato perché il Suo Volere,Suo Cibo, è la Volontà del Padre.
Il Cibo di Gesù è la Volontà del Padre,Gesù è il nutrimento della Vita Vera,noi,mangiando Cristo compiamo la Volontà del Padre e l'accogliamo in noi perché Cristo è costituito di Questo, è fatto di Questo.
Quindi acquistiamo Vita che si allinea alla Volontà di Creazione Originaria che è l'assenza di morte.
È semplicemente incredibile non farlo.
Si può fare uno sciopero della fame per un ideale e scegliere scientemente di non nutrire l'Anima e quindi non Vivere davvero nè qui nè per Sempre,non assumere con gratitudine infinita il Farmaco d'Immortalità.L'Unico.
Si può scegliere questo.
Ci sono molti suicidi del corpo palesi e tragici purtroppo.
C'è un mare di morti e suicidi d'Anima non considerati,non visti,che ormai non presuppongono neppure un interrogativo.
Si può scegliere Cristo.
Si può arrivare a non poter farne a meno,a scegliere quella Comunione Eucaristica come l'Amore che toglie ogni fame,credere al Sangue che davvero toglie ogni sete.
È possibile per Grazia Immensa e per  scelta del Cuore.
Gesù vuole questo,questa necessità che ci legge nel Cuore,questa Verità che è in noi,questa voglia di senza fine Essere e senza fine Vivere.
L'attimo Gino Paoli direbbe l'attimo senza fine,direi meglio,prendiamoci il Senza Fine in Primizia qui per vivere con la V maiuscola.
Grati e Sazi neologiamo Grazi.
Chiediamo questa Grazia veramente d'imperdibile profonda conoscenza dell'Unica Cosa,che Cosa non è,di cui abbiamo bisogno per iniziare qui e proseguire in per Sempre.
Lo chiederei anche di sera per le piaghe di San Francesco, la preghiera satolla di Santa Chiara,per intercessione di San Giuseppe e della nostra Madre e Regina Maria Santissima Ausiliatrice 
Dio sia Benedetto e ci Benedica nel Suo Eterno Amore 
Lode al Padre,al Figlio,allo Spirito Santo ch'è Signore e dà la Vita 

Come sposarsi il 25
di Liberazione.
Come degustare fibra
di Cor volente.
Come credere al Sangue
di Solido Immortale.
ImmortalarÈ
mangiare.

25/4/2023🌱

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CAPO I.
MARIA RICONOSCIUTA CON SIMBOLI AIUTO DEL GENERE UMANO
Fra i mezzi che adopera Iddio per preparare gli uomini a ricevere qualche grande benefizio è principalissimo quello di annunziarlo molto tempo prima. Per questo motivo la venuta del Messia fu annunziata quattro mila anni innanzi e preceduta da tanti simboli e da tante profezie.
Or bene Maria, l´augusta Madre del Salvatore, vero aiuto dei cristiani, era un benefizio troppo grande perché non venisse pronunziata parimenti con figure che rappresentassero agli uomini i diversi favori che ella avrebbe fatti al mondo.
Eva, Sara, Rebecca, Maria sorella di Mosè, Debora, Susanna, Ester, Giuditta rappresentano sotto speciali aspetti le glorie di Maria come insigne benefattrice del popolo eletto o come raro modello di tutte le virtù.
L´albero della vita, l´arca di Noè, la scala di Giacobbe, il roveto ardente, l´arca dell´alleanza, la torre di Davidde, la fortezza di Gerusalemme, l´orto ben custodito e la fontana sigillata di Salomone, la rosa di Gerico, la stella di Giacobbe, l´aurora mattutina, l´acquedotto di acque limpide, sono alcuni dei molti simboli che la Chiesa Cattolica applica a Maria e con cui si suole spiegare qualche suo celeste privilegio o qualche sua eroica virtù. Noi sceglieremo solamente alcuni di questi simboli colla applicazione che ai medesimi sogliono dare la Chiesa o i più accreditati scrittori delle glorie di Maria.
Leggiamo pertanto nel libro dell´Ecclesiastico che lo Spirito Santo mette queste parole in bocca di Maria: «Sicut aquaeductus exivi de Paradiso», come un acquedotto uscii dal Paradiso (Eccl. 24, 41).
L´acquedotto è un canale che serve a ricevere le acque della fonte e condurle secondo la distribuzione dei rigagnoli ed il bisogno dei fiori ad irrigare il terreno. Ed affinché l´acquedotto serva al suo scopo, dice S. Bernardo, bisogna che sia lungo per ricevere le acque da una parte ed arrivare a trasmetterle ai fiori; e Maria è un acquedotto lunghissimo ed abbondantissimo perché sopra ogni altra creatura potè salire fino al trono dell´Altissimo ed attingere al fonte delle grazie celesti e diffonderle copiose in mezzo agli uomini. Ecco il motivo per cui, continua S. Bernardo, mancarono agli uomini i torrenti delle grazie per tanto tempo. Gli è perché mancava un acquedotto che fosse atto a comunicare con Dio vera fonte delle grazie e spargerle sulla terra. Ma Maria fu appunto questo canale integerrimo per l´inviolata fiducia, mondissimo per la verginità, occulto per l´amor di solitudine, mirabile per vera umiltà, diffusivo per pietà, abbondante di acque per pienezza di grazia, difeso per la custodia dei sensi, non di piombo, ma piuttosto d´oro per regia nobiltà e carità eccelsa.
Per questo acquedotto, dice Ugone cardinale, si trasmettono le acque delle grazie alla Chiesa; quindi è che il demonio nemico d´ogni nostro bene cerca d´impedire il corso di queste acque salutari col far guerra alla divozione di Maria; nel modo stesso che Oloferne, non potendo espugnare altrimenti la città di Betulia, ordinò di tagliare e divertire il corso del fiume che introduceva le acque nella città.
La beatissima Vergine Maria è anche figurata sotto al tipo di una grande regina dicendo il re Davide ne´ suoi salmi: Adstitit regina a dextris tuis in vestitu deaurato, circumdata varietate (Sal. 44). E perché è regina Maria? Perché stassi a destra di Gesù in veste dorata, circondata di varietà? Ella è regina per la grande potenza che ha nel cielo come Madre di Dio; ella sta seduta a destra di Gesù per placarne lo sdegno, per aiutarci nelle nostre miserie, per essere nostra ausiliatrice, nostra sovrana avvocata.
Un buon avvocato deve avere diligenza, potere presso il giudice, autorità presso la corte regale e scienza nel trattare le cause. E Davide in quel testo racchiude appunto queste quattro doti in Maria nel grado più eminente. Sta a destra del giudice, adstitit a dextris quasi per invigilare che la divina giustizia non la vinca sulla misericordia, questo è somma diligenza. Adstitit regina, ora ognuno sa che la regina ha indubitatamente gran potere sull´animo del giudice, intercedendo prima che la sentenza sia emanata, ed ottenendone la grazia se è già pronunziata la condanna. In vestitu deaurato, la veste d´oro rende immagine della sapienza di Maria, perché l´oro rappresenta la sapienza. Circumdata varietate, circondata di varietà, munita cioè della moltiplicità dei meriti e delle glorie dei santi. Imperciocché in Maria si trova il colore aureo degli Apostoli, il rosso dei martiri, il celeste dei confessori ed il bianco dei vergini. Tutti questi santi circondano Maria e la proclamano loro regina perché possedette in altissimo grado le diverse virtù che ebbero questi santi in particolare.
Che se consideriamo Maria già assisa in cielo sopra un trono di gloria, noi la troviamo sollevata alla più alta dignità cui possa elevarsi creatura. Imperocché non si trova Maria nella classe delle vergini, nell´ordine dei confessori, nelle schiere dei martiri, nel sacro collegio degli Apostoli, nel coro dei Patriarchi e dei Profeti come un semplice membro, quasi uno di essi. Ella supera in eccellenza tutte le gerarchie celesti e siede sovra un trono di preziosissimo lavoro a destra del Re del cielo Gesù Cristo suo Figliuolo da vera Regina e signora di tutto il Paradiso.
Daniele Agricola nell´opera detta: De corona duodecim stellarum, spiegando questo testo di Davide, dice che Maria sta a destra dei cristiani per aiutarli, perché la parola latina adstare vuol dire stare vicino ad uno per assisterlo. Continua inoltre il medesimo autore a svolgere il testo ed osserva che la parola latina adstare in questo luogo significa pure stare a difesa, e Maria sta a nostra destra per difenderci dai continui assalti che ci muovono i demonii.
S. Girolamo, dove nel testo latino si trova la parola varietate, spiega che mentre le altre principesse e regine vanno vestite di sfarzosi abbigliamenti, Maria è cinta e coperta di scudi con cui difende i suoi figliuoli. Questo senso sembra concordare con quell´altro della scrittura: Mille clypei pendent ex ea, omnis armatura fortium.
Il profeta Davide, narrando l´uscita del popolo Ebreo dall´Egitto, dice che avevano una nuvola che guidava i loro passi di giorno, ed una colonna di fuoco che rischiarava loro il cammino di notte. S. Bernardo, applicando a Maria le proprietà di quella nuvola e di quella colonna, dice che come le nubi ci difendono dall´eccessivo ardore del sole, così Maria ci protegge dal fuoco delle giuste vendette celesti e dalle fiamme della concupiscenza. Ora come la colonna di fuoco spargeva la luce sopra i passi del popolo d´Israele, così Maria illumina il mondo coi raggi della sua misericordia e la moltiplicità de´ suoi benefizi. Che saremmo noi miseri accecati, che faremmo nel buio di questo secolo se non avessimo questa benefica luce, questa luminosa colonna? (D. Ber. Semi. de Nativi B. M.).
Ma e per tutte le altre miserie non ci dà forse aiuto la dolcissima Regina del cielo? Il beato Giacomo di Varazze applicando a lei le parole dell´Ecclesiastico: In Jerusalem potestas mea, dice che Maria ci porge il suo aiuto in vita, in morte e dopo morte. Tale è la potenza di Maria che può estenderla a questi tre tempi. Se noi abbiamo un amico (argomenta questo scrittore) che ci giovi in vita è certamente un bene per noi; ma se è tale da giovarci anche in punto di morte, è un bene maggiore; che se poi la sua potenza giunge ad aiutarci ancora dopo morte, allora è un bene massimo. Or dunque Maria ci largisce appunto questo triplice benefizio. Di fatto la santa Chiesa nelle lodi che fa cantare dai fedeli in onore di Maria comprendendo questi tre aiuti esclama: Maria mater gratiae, dulcis parens clementiae; Tu nos ab hoste protege, et mortis hora suscipe. Primo ci aiuta in vita; giacché in questa vita altri sono giusti ed altri peccatori; ora Maria aiuta i giusti perché conserva in essi la grazia di Dio, perciò si chiama Mater gratiae, madre della grazia; aiuta i peccatori, perché impetra loro la divina misericordia, quindi è detta dulcis parens clementiae.
In secondo luogo ci aiuta in morte, perché ci difende in quel punto dalle insidie del demonio; imperocché questo nemico è tanto audace, che non viene solo al letto dei moribondi peccatori, ma a quello dei santi eziandio adoperando ogni malizia per farli cadere. Ma quando muore qualche suo divoto la Beata Vergine accorre con materna sollecitudine, lo protegge e lo difende, perciò prega la Chiesa: Tu nos ab hoste protege, proteggici dal nemico.
In terzo luogo non ci abbandona neppure dopo morte. Talora avviene che alla morte di alcuni santi vengono gli Angeli e conducono le loro anime al cielo, ma quando muoiono i veri divoti di Maria viene essa in persona ed accoglie le anime loro e le introduce nel bel paradiso. Quindi soggiunge Et mortis hora suscipe.
Leggesi nel libro III dei Re che Betsabea madre di Salomone fu pregata da suo figlio Adonia d´intercedere presso al Re per una grazia. Betsabea commossa da quella preghiera si presentò al Re. Salomone appena la vide comparire scese dal trono, andò a riceverla, anzi la fece ascendere al seggio regale e sedere alla sua destra, dicendole: Pete, mater mea, neque enim fas est ut avertam faciem tuam. Or chi oserà pensare che Gesù sul trono di gloria, alle preghiere che gli presenta Maria abbia da essere verso di lei meno generoso che non fu Salomone verso la madre sua?
Anzi osserva qui il dotto Mendoza che la grazia ed autorità di Maria è tanta, che non solo pei fratelli di Gesù intercede, ma benanco pe´ suoi nemici e tutto ciò che domanda certamente ottiene.
Racconta Mosè nel libro dei Numeri che allorquando Maria sua sorella morì vennero meno le acque. Onde il citato padre Mendoza fa osservare che se le acque abbondarono per quarant´anni nel deserto ciò fu pei meriti di quella santa donna; ed applicando questo fatto a Maria SS. dice, che se non verranno mai più meno nella Chiesa le grazie agli uomini, ciò è dovuto a Maria che prima in terra poi in cielo interpose i suoi meriti dinanzi all´Altissimo

Da
MARAVIGLIE
DELLA MADRE DI DIO
invocata sotto il titolo
DI MARIA AUSILIATRICE
Raccolte dal Sacerdote
GIOVANNI BOSCO
Aedificavit sibi domum. Prov. c. IX, v. 1.
Maria si edificò Ella stessa una casa.
TORINO
TIP. DELL´ORATORIO DI S. FRANC. DI SALES.
1868.

Buon proseguimento d'Oggi 🙂🕊

28/6/2023

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