giovedì 8 giugno 2023

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Se Gesù Cristo vuole essere sempre amato dall’uomo,
bisogna anche che gli attesti sempre il suo amore; e come per vincere e conquistare
il nostro cuore Iddio ha dovuto farsi uomo sensibile e palpabile, così, affinché
la sua conquista sia stabile, egli ci deve far sentire un amore sensibile ed umanizzato.
La legge dell’amore è perpetua; tale deve essere pure la sua grazia; questo
sole dell’amore non deve tramontare mai sul cuore dell’uomo, ché altrimenti
si raffredda e il ghiaccio della morte e dell’oblio lo seppelliranno. Il cuore non
si dà che alla vita, non si unisce che all’amore attuale, quell’amore che
dà continuamente prove attuali della propria esistenza.

Nel Santo Sacramento sono precisamente riuniti e trionfanti nel suo Cuore glorioso
e vivente tutti quanti gli amori della vita mortale dei Salvatore e tutto l’amore
di Bambino apostolo del Padre suo nella sua vita pubblica; e tutto il suo amore di
vittima sulla croce. E’ qui che dobbiamo venire a cercare il suo amore, e nutrircene.
Egli sta anche nel cielo: è vero; ma là c’è per gli Angeli e
i Santi gloriosi. Nell’Eucaristia c’è per noi; la nostra devozione verso il
Sacro Cuore deve perciò essere eucaristica, deve concentrarsi nella divina
Eucaristia, come nell’unico centro personale e vivente dell’amore e delle grazie
del Sacro Cuore per gli uomini,

Qual motivo c’è per separare il Cuore di Gesù dal suo corpo e dalla
sua divinità? Non è forse vero che egli col suo Cuore vive nel SS.mo
Sacramento, e che il suo corpo è vivente ed animato?

Gesù risorto non muore più. Perché allora separare il suo Cuore
dalla sua Persona e voler farlo morire nella nostra anima? No, no, questo Cuore divino
nell’Eucaristia è vivo e palpitante; – vivo, ma non più della vita
del Salvatore, passibile, mortale, capace ancora di tristezza, di agonia o di dolore,
ma vivo di una vita di risuscitato, vita consumatesi nella beatitudine. Questa impossibilità
di soffrire e di morire non diminuisce niente la realtà della sua vita; viceversa
la rende più perfetta. È forse mai entrata la morte in Dio? Egli è
la sorgente della vita perfetta ed eterna.

Il Cuore di Gesù è vivo nell’Eucaristia, perché in essa è
vivente il suo corpo. Questo cuore, ben è vero, non è più tangibile
né visibile, ma è anche vero che esso è là, per tutti
gli uomini, sempre quello. Questo che è il principio stesso Sella vita deve
essere misterioso e velato: discoprirlo sarebbe la sua morte; la sua esistenza la
si constata solo dagli effetti che produce. L’uomo non chiede mai d’t vedere il cuore
dell’amico, una parola gli basta per conoscerne l’amore. Che sarà allora il
Cuore divino di Gesù! Esso ci si manifesta nei sentimenti che ci ispira, tanto
ci deve bastare. Chi potrebbe, d’altronde contemplare la bellezza e la bontà
di questo Cuore divino? Chi potrebbe sopportare il fulgore della sua gloria, gli
ardori consumatori e divoratori di questa fornace divina? Chi oserebbe anche solo
guardare quest’arca divina dove sta scritto a caratteri di fuoco il Vangelo dell’amore,
dove sono glorificate tutte le sue virtù, dove ha trono il suo amore e la
sua bontà e tutti i suoi tesori? E chi ardirebbe penetrare nel santuario stesso
della Divinità?

Il Cuore di Gesù!

Ma è quel cielo dei cieli nel quale abita lo stesso Iddio che in esso trova
le sue delizie!

No, che noi non lo vediamo, il Cuore Eucaristico di Gesù, noi però
lo possediamo: è nostro!

E voi desiderate forse conoscerne la vita? Essa si svolge tra il suo Eterno Padre
e noi.

Egli ci guarda. Mentre sta chiuso in una povera Ostia e sembra che il Salvatore dorma
il sonno dell’impotenza, il suo Cuore veglia: Ego dormio, et Cor meum vigilat.
Questo cuore veglia quando noi non lo pensiamo, e non ce lo sognamo neanche; non
conosce requie e lancia verso il Padre suo le sue grida supplicanti il perdono per
noi. Gesù ci copre col suo Cuore e ci preserva dalle percosse dell’ira divina
provocata dai nostri peccati; il suo Cuore è là, come già sulla
Croce, aperto, e lascia cadere sul nostro capo i torrenti della grazia e dell’amore.

È là pronto a difenderci contro i nostri nemici, come una mamma che
per difendere il suo bimbo da un pericolo, se lo stringe al cuore; e non si può
giungere a lui senza prima toccare la madre. Una madre non può dimenticare
il suo figlio, dice Gesù, ma anche se questo avvenisse io non vi abbandonerò
giammai.

Il Cuore di Gesù guarda in secondo luogo il Padre suo. Lo adora con le sue
umiliazioni ineffabili e con la sua adorazione di annientamento; lo loda, lo ringrazia
dei benefici che accorda agli uomini, ai suoi fratelli; alla giustizia del Padre
offre se stesso come vittima, e la sua preghiera per la Chiesa, per i peccatori e
per tutte le anime che egli stesso ha redente è incessante.

Oh! Padre santo, guarda con compiacenza il Cuore dei tuo Figlio Gesù! Guarda
al suo amore, ascolta i suoi sospiri; ed il Cuore Eucaristico di Gesù sia
la nostra salvezza.

S.Pierre-Julien Eymard

Continuiamo a pregare per il Papa e oggi per chi è di zona condivido il consueto appuntamento mensile organizzato da 😇Teresa.
Condivido anche questa Catechesi molto importante e che motiva l'importanza della preghiera per il Sacerdote e la Chiesa tutta.
Buon proseguimento d'Oggi 🙂🕊️

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